«E’ un bilancio che testimonia la grande attenzione che l’Amministrazione ha per gli animali e che apre la strada a nuove importanti iniziative». Così il sindaco Enzo Bianco ha presentato nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti i primi risultati del protocollo siglato in giugno tra il Comune di Catania e l’Ente nazionale protezione animali sul randagismo. All’incontro con i giornalisti erano presenti l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata, la consulente Gabriella Barchitta, il presidente dell’Enpa Aldo Paradiso con la vicepresidente Stefania Raineri, il vicecomandante della Polizia municipale Stefano Sorbino con il responsabile del reparto ambientale Antonio Lizzio, dirigenti e veterinari dell’Asp.
«Tra le cose già fatte – ha detto il Sindaco – ci sono la microchippatura di circa mille cani in tutti i quartieri della città, che ha suscitato grandi consensi, la nuova sala operatoria per la sterilizzazione, l’incremento delle aree di sgambamento, l’ampliamento del numero dei canili, anche fuori Catania, e su nostra sollecitazione, le aree attrezzate in alcuni lidi della Plaia. A breve partirà l’attività di vigilanza e sanzionatoria, da parte del nucleo ambientale della Polizia municipale e delle guardie zoofile, nei confronti di quei proprietari di cani che non hanno a cuore la pulizia della città e non osservano le regole, tra queste paletta e sacchetto obbligatori. Nei nostri programmi c’è anche la realizzazione di un canile comunale, che farebbe risparmiare all’Amministrazione una retta consistente».
«Ci stiamo impegnando per questo – ha assicurato l’assessore D’Agata -anche eventualmente con il project financing. Stiamo inoltre valutando i terreni che più si prestano allo scopo e che, secondo la legge, non devono essere troppo vicini ai centri abitati. Tra le idee c’è anche quella, proposta dal Sindaco, di utilizzare beni sequestrati alla mafia».
Il piano d’interventi fissato dal protocollo si focalizza su abbandoni, lattanti, adozioni, ricezione in strutture adeguate con associazioni di riferimento, controllo dei branchi e delle sterilizzazioni, tutoraggi, giornate itineranti per l’applicazione del microchip e le adozioni dei cani ospiti delle strutture in convenzione con il comune e infine controllo del territorio, vigilanza e repressione attraverso le guardie zoofile dell’Enpa per i vari illeciti amministrativi e penali che riguardano la tutela e la protezione degli animali.
«Dal gennaio al giugno 2015 – ha sottolineato Gabriella Barchitta – sono stati circa 750 i recuperi tra cani e gatti, per lo più cuccioli, e circa 250 le adozioni. Queste importanti attività, insieme a quelle ricordate dal Sindaco, per la prima volta sono attuate in sinergia e grande spirito di collaborazione tra ente pubblico ed ente privato».
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