La nave norvegese Siem Pilot, al servizio di Frontex e con a bordo superstiti soccorsi nel Canale di Sicilia è attraccata sul molo 11 del porto di Catania quando erano da poco trascorse le 11. A bordo c’erano anche le 49 salme degli uomini morti soffocati per aver inalato gas di scarico nella stiva del barcone dove si trovavano : non avevano abbastanza soldi per pagarsi un posto sul ponte, più costoso e sicuro, e avevano preferito lasciarlo alle proprie donne e ai figli.
«Una tragedia – ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco – che ricorda quelle della seconda guerra mondiale e che ha profondamente commosso la città nel giorno dei festeggiamenti per la patrona Sant’Agata, che, per decisione unanime, si svolgeranno in maniera estremamente sobria. Per domani, inoltre, ho proclamato il lutto cittadino».
Il tradizionale spettacolo pirotecnico per festeggiare Sant’Agata, previsto per stasera, infatti non avrà luogo.
Dalla Siem Pilot stanno sbarcando, seguendo il protocollo dettato da Prefettura e Forze dell’Ordine, 416 migranti. Di questi, 312 – tra cui 45 donne e tre minori – sono quelli soccorsi al largo della Libia dal pattugliatore della Marina Militare italiana Cigala Fulgosi. Nella stiva di quella carretta del mare si trovavano gli uomini morti soffocati.
Per il Comune di Catania si trovavano sul molo 11 con il questore Marcello Cardona e i rappresentanti della Prefettura, il vicesindaco Marco Consoli e gli assessori Rosario D’Agata e Angelo Villari, il consulente del Sindaco per la Protezione civile Salvo Consoli. C’era anche il commissario straordinario dell’Autorità portuale Cosimo Indaco. La Protezione civile comunale, con il coordinamento delle associazioni di volontariato, si sta occupando di distribuire il pranzo, messo a disposizione dall’ospedale Cannizzaro (la cena sarà approntata dall’ospedale Garibaldi). Ai migranti, sistemati lungo il molo sotto diverse grandi tende, vengono distribuiti anche indumenti raccolti dai volontari, ai quali la Guardia di Finanza ha consegnato anche oltre trecento paia di scarpe sequestrate a venditori abusivi nei mesi scorsi.
Per quanto riguarda le salme, dopo i controlli, ai corpi sarà data sepoltura così come avvenuto per le vittime del naufragio del maggio del 2014 a Lampedusa – per le quali venne realizzato un mausoleo nel cimitero di Catania, con un verso della poesia, ‘Migrazioni’, del premio Nobel africano Wole Soyinka su ciascuna delle 17 tombe – e quelle della tragedia del mare del 18 aprile di quest’anno.
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