La realizzazione del depuratore per completare il canale di gronda lungo tutto il tratto tra il comune di Catania e quelli confinanti a nord. E’ stato questo l’argomento principale dell’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo degli Elefanti, convocato dal sindaco Enzo Bianco con i primi cittadini di Gravina, Domenico Rapisarda, San Giovanni La Punta, Nino Bellia, San Gregorio, Carmelo Corsaro, e Tremestieri Etneo, Santi Rando; presente un dirigente del comune di Sant’Agata Li Battiati per il sindaco Carmelo Galati e il direttore della Sidra, Osvaldo De Gregoriis.
Nello scorso mese di agosto, il governo nazionale, nell’ambito delle risorse destinate alla riduzione del rischio idrogeologico, che ammontano ad una somma globale di 1 miliardo e 300 milioni di euro, ha ammesso a finanziamento per Catania e paesi Etnei circa 58 milioni di cui solo per il Comune di Catania 48 milioni relativi alle opere previste nel progetto di completamento del Collettore B, il cosiddetto Canale di gronda ovest, necessario a captare le notevoli portate pluviali della fascia pedemontana ovest che insiste sulla città.
Adesso il sindaco Bianco sta lavorando insieme agli altri sindaci della fascia a nord di Catania per completare del tutto il canale di gronda.
L’incontro è dunque servito per confrontarsi sulle attività sin qui svolte e per concordare le prossime iniziative da compiere ai fini della progettazione definitiva e la realizzazione di quelle opere che saranno inserite in un nuovo finanziamento.
Sono state approfondite le questioni riguardanti la procedura di infrazione comunitaria sui sistemi fognari e depurativi, alla luce della recente emanazione della legge regionale di riforma del servizio idrico. In particolare si è preso atto delle attività già svolte dal Comune di Catania, in qualità di soggetto attuatore, e definite le linee guida per la progettazione definitiva e la realizzazione delle opere necessarie per il superamento dell’infrazione comunitaria nell’intero agglomerato, con interventi che interessano anche tutti i comuni non ricompresi nel finanziamento sin qui concesso, pari ad 213 milioni di euro.
In particolare si è affrontato il nodo del completamento della fase progettuale riguardante la depurazione della acque reflue che coinvolge a grandi linee i territori del comune di Catania ma anche quello dei cinque comuni intervenuti. Le amministrazioni di Catania, Gravina, San Giovanni La Punta, San Gregorio, San Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo, hanno anche proceduto alla messa a punto della progettazione e del cronoprogramma in coerenza con le attività collaterali per giungere al livello definitivo della progettazione stessa.
«La legge regionale ha spiegato Bianco – conferma la bontà del lavoro sin qui svolto dal tavolo di coordinamento dei Sindaci, da tempo impegnati per risolvere collegialmente e unitariamente problematiche riguardanti il dissesto idrogeologico e la depurazione delle acque reflue. Ci proponiamo di cogliere l’opportunità messa a disposizione dallo Sblocca Italia in una visione unitaria e inscindibile del sistema fognario dell’agglomerato».
«Nella prima fase abbiano ottenuto un grande risultato lavorando tutti insieme – ha aggiunto il sindaco di Catania – al livello territoriale a quello nazionale. Ripercorriamo adesso, con altri comuni, la medesima strada che ci ha portato a raggiungere la meta prefissa. Ribadiamo: è questa la città metropolitana che vogliamo, una governance agile e fattiva che dia risposte concrete e veloci ai cittadini».
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