“Il suicida” tratto da un lavoro di Nikolaj Erdman, adattato da Antonio Reina, si snoda attraverso un gioco di equivoci da cui scaturisce l’idea del suicidio come evento glorificante e catartico .Tutti vogliono appropriarsi di questo “evento”; equivocato dalla moglie del protagonista dopo un litigio notturno con il marito disoccupato mentre lei, la moglie, porta i soldi a casa. Forse la salvezza sta in uno strumento musicale :la tuba. Purtroppo anche questa idea dello strumento musicale fallisce… rimane un gesto eroico: suicidarsi! Ma per chi? Una serie di personaggi si fanno avanti a chiedere di suicidarsi per l’intellighenzia russa, per la giovane romantica di turno; a tutti potrebbe fare comodo un suicida… anche in famiglia, nuovi abiti e cappellini, una vita diversa grazie alla morte consapevole e accusatoria: deve scrivere il perché e per chi rinuncia alla vita. Ma lui ,il protagonista, il Suicida, decide di amare la vita e continuare a vivere, egli sostiene di non aver fatto male a nessun, ha diritto alla vita… peccato che in un ultimo biglietto qualcuno si uccide dichiarando che: «Podsekalnikov ha ragione, non vale la pena vivere».
Sul palcoscenico: Giuseppe Carbone, Chiaraluce Fiorito, Barbara Gallo, Stefania Micale, Elena Ragaglia, Ginevra Reina, Antonio Reina e Camillo Sanguedolce.
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