Il primo del doppio impegno del sindaco di Catania che sabato sarà il principale relatore di una giornata internazionale di studi sulla gestione del fenomeno dell’immigrazione nella Central Hall Westminster nel corso di una serie di manifestazioni organizzate da giuristi e avvocati appartenenti alla Society of Black Lawyers e dalla Association of Muslim Lawyer
Enzo Bianco ha parlato giovedì in una delle sedi della Camera dei Comuni di Londra: la Portcullis House. E’ stato il primo del doppio impegno del sindaco di Catania che sabato sarà il principale relatore di una giornata internazionale di studi sulla gestione del fenomeno dell’immigrazione nella Central Hall Westminster nel corso di una serie di manifestazioni organizzate da giuristi e avvocati appartenenti alla Society of Black Lawyers e dalla Association of Muslim Lawyer.
Bianco porta dunque a Londra l’esperienza di accoglienza e integrazione da parte della Città di Catania. La conferenza internazionale, organizzata a Londra, dalla Society of Black Lawyers (SBL) e dalla Association of Muslim Lawyers (AML), si terrà, appunto, sabato 12 dicembre nella prestigiosa Central Hall Westminster ed avrà come titolo “The Refugee and Migrant crisis – Do they have a future in Europe?”. Con Bianco faranno parte del panel dei relatori politici, alti rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e dell’Onu, magistrati, esponenti religiosi, giornalisti e scrittori.
Il sindaco Bianco alla Portcullis House oggi, tra le altre cose, ha detto: «La migrazione durerà molti anni. Diversi governi e l’Unione europea hanno la responsabilità di aver sottovalutato questo fenomeno per così tanto tempo, considerandolo solo una situazione di emergenza. Oltre a ciò c’è stato e c’è ancora il timore che questo esodo sia una vera e propria invasione. Invece è qualcosa di molto diverso: è la fuda dalle guerre, dalle dittature, dalla disperazione, dalla fame».
«Io sono il sindaco di una città “dominata” dal vulcano Etna al centro del Mar Mediterraneo – ha continuato Bianco -. Solo pochi giorni fa, le immagini della spettacolare eruzione hanno fatto il giro del mondo, in tv e social network canali. Questo fuoco, nel corso dei secoli, ha guidato verso le nostre coste tantissimi marinai ed ancora oggi porta migliaia di migranti nella mia città. Naturalmente, questo ha richiesto grandi sacrifici della mia città. Basti pensare alla pressione sui servizi pubblici, per il fatto che abbiamo dovuto chiudere le palestre per i nostri figli, al fine di fornire ai migranti con un posto dove stare. Eppure tutti hanno contribuito. Persone hanno donato vestiti, cibo e giocattoli. Qualcuno ha portato dei fiori per le tombe dei migranti, perché a Catania alcuni di loro arrivarono vivi, ma molti sono arrivati morti. Il Mausoleo che abbiamo costruito nel cimitero di Catania è diventata un simbolo di questa immane tragedia. Parlamentari e rappresentanti delle ONG vengono a visitarla da ogni angolo d’Europa. A loro ho descritto l’emozione che ho provato quando ho visto quelle 17 bare, due dei quali molto piccoli. L’idea che non siamo riusciti a dare un nome alle lapidi mi ha molto rattristato».
«Eppure – ha concluso Enzo Bianco -, molte persone in Europa rifiutano di accettare questo semplice fatto. Alcuni ancora oggi suggeriscono l’uso del cosiddetto “rifiuto”. Secondo questa strana teoria, una maggiore severità alle frontiere potrebbe salvare la vita di più migranti costringendoli a rimanere nei loro paesi. Vale a dire in quei luoghi in cui rischiano di essere uccisi o dove vedono i loro figli muoiono di fame. Questa strana teoria è spesso legato al meccanismo ben noto della creazione di pregiudizi razziali e religiosi, che hanno radici antiche. Ci sono voluti tragedie spaventose, migliaia di persone sono annegate nel Canale di Sicilia, le morti terribili di bambini, di risvegliare alcuni governi e spingerli a sbarazzarsi della benda dell’egoismo e riconquistare la loro umanità».
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