Nuova azione del Codacons che annuncia la nascita da Nord a Sud di 104 Comitati cittadini di protesta “Difendiamo casa nostra” contro la norma che introduce la possibilità per le banche di vendere le case dei cittadini in caso di mancato pagamento di alcune rate, indipendentemente se queste siano 7 o 18, finirà davanti la Corte Costituzionale. I comitati hanno istituito sedi di coordinamento nazionale a Roma e Catania.
Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons, lancia un appello a difesa dei cittadini a Parlamento e Governo e annuncia che il Codacons e i comitati sono pronti a ricorrere alla Consulta per bloccare l’ennesimo regalo del Governo alle banche.
Per Tanasi le proposte di modifica al decreto annunciate, che porterebbero da 7 a 18 il numero di rate non pagate oltre il quale scatta la vendita dell’immobile, vanno bocciate tutte e con fermezza. Non conta infatti il numero dei mancati pagamenti, ma l’aberrante principio che il Governo intende introdurre e che apre la strada a un pericolosissimo precedente. Se si elimina l’art. 2744 del Codice Civile, il divieto di patto commissorio viene meno e decade qualsiasi tutela giuridica dei debitori.
Non solo. Per il Codacons non ha alcuna validità la previsione che la vendita dell’immobile potrà avvenire solo in presenza di un accordo scritto tra le parti. «Le banche – spiega Tanasi – potranno infatti vincolare la concessione del mutuo all’accettazione, da parte del cliente, della clausola sulla vendita diretta dell’immobile, al pari di quanto avviene ad esempio con le polizze assicurative, laddove molti istituti non erogano il mutuo se il cliente non accetta di stipulare con loro una assicurazione sulla casa. Considerato pertanto l’enorme squilibrio tra le parti e i possibili profili di incostituzionalità della norma, Codacons e Comitati chiederanno la pronuncia della Consulta».
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