Il Consiglio dei Ministri, con la delibera n.53 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 4 marzo scorso, ha dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che nel periodo dall’8 settembre al 3 novembre 2015 hanno colpito il territorio delle province di Catania, Enna e Messina.
Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, lo scorso 17 novembre aveva ricevuto al COM di via Felice Paradiso i tecnici del Dipartimento nazionale e regionale di Protezione Civile ed effettuato un sopralluogo per valutare le maggiori criticità e lo stato dei luoghi dopo gli eventi calamitosi che, nelle settimane precedenti, avevano colpito la zona ionica della Sicilia.
«In quell’occasione – ha spiegato Barbagallo – avevamo richiesto la massima attenzione della Protezione Civile sulle condizioni dei torrenti Lavinaio- Platani e Peschiera, della zona della Timpa franata all’altezza della frazione di Santa Tecla e sulla parte bassa di Capo Mulini. E’ un’ottima notizia, speriamo tanto che nella ripartizione siano stanziate per Acireale le risorse indispensabili per realizzare interventi importanti che fronteggino le maggiori cause di dissesto idrogeologico, che mettono a serio rischio la popolazione e il territorio, azioni che un Comune non può sostenere da solo», dichiara soddisfatto il primo cittadino acese».
Il Comune di Acireale aveva presentato alla Regione Siciliana la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per gli “Eventi meteorologici avversi del 21,30,31 ottobre 2015- 01,02, novembre 2015”.
La delibera a firma del presidente del Consiglio dei Ministri, riconosce l’elevata intensità degli eventi meteorologici e, visti gli esiti dei sopralluoghi effettuati dai tecnici ritiene necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario finalizzate al superamento della grave situazione determinata, stanziando 23.800.000 di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
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