Il salotto televisivo di Rai Uno “Porta a Porta” noto anche come la “terza camera” per la la frequenza con cui i parlamentari sono stati sempre ospitati nel corso degli anni da Bruno Vespa è da ore al centro della polemica. E non è la prima volta. Oggetto in questione è uno degli ospiti della puntata che andrà in onda stasera, il figlio del boss Totò Riina. Giuseppe Salvatore Riina presenterà il suo libro “Family Life” per raccontare la sua vita, ovviamente e suo padre.
Vespa, nel cui salotto ha ospitato giaguari e assistito a firme di contratti con gli italiani, già nei mesi scorsi aveva dato spazio anche a esponenti del malaffare come i Casamonica a seguito di quel funerale particolarmente spettacolare del congiunto celebrato a Roma nell’agosto del 2015. La Rai si difende sostenendo che le polemiche si sono sviluppate intorno a qualcosa che ancora non si è visto e “Per commentare in maniera adeguata le parole del figlio di Riina l’intervista sarà seguita da un dibattito a cui parteciperanno il figlio di Rosario Schifani, agente di scorta di Giovanni Falcone morto nell’attentato di Capaci del maggio del ’92, il giornalista del Corriere della sera Felice Cavallaro, esperto di vicende di mafia, l’avvocato Luigi Li Gotti, storico avvocato di celebri pentiti, e Dario Riccobono, presidente dell’associazione Addiopizzo”. Indignati i familiari di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Per Salvatore Borsellino “E’ vergognoso che il servizio pubblico della Rai dia spazio a queste persone” e dello stesso parere sembra anche anche il Presidente del Senato Pietro Grasso che sui social network scrive “Non mi interessa se le mani di Riina accarezzavano i figli, sono le stesse macchiate di sangue innocente. Non guarderò Porta a Porta”. Il Presidente della vigilanza Rai Roberto Fico del M5S si domanda se ci siano degli accordi fra la trasmissione e la casa editrice del libro di Riina jr. Di visioni opposte la Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi del PD e Fabrizio Cicchitto di NCD. La prima sostiene che “se questa sera andrà in onda l’intervista al figlio di Totò Riina, avremo la conferma che Porta a Porta si presta a essere il salotto del negazionismo della mafia”. Ma “Non si capisce quale negazionismo ci sia” secondo Cicchitto il quale esalta l’intervista come “strumento per approfondire l’analisi di un fenomeno vedendo dall’interno un’esperienza fondata sull’assassinio e sullo stragismo”. Anche Pierluigi Bersani, il quale doveva essere ospite durante la prima parte della trasmissione boicotta. Tanti i tweet di cittadini ed esponenti politici indignati per un servizio che, evidentemente non sembra pubblico. Proprio gli indignati, probabilmente, dovrebbero accogliere senza più commentare l’invito del Presidente Grasso a non seguire il programma. Ma Vespa sembra sereno: “Andrà in onda stasera. Perché no?”
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