Non si arresta la ricerca, da parte dei produttori, di un materiale ideale per la riparazione di ernie e difetti della parete addominale, considerando anche che a tutt’oggi sono disponibili sul mercato oltre 80 diversi materiali protesici.
I difetti della parete addominale, infatti, rappresentano un capitolo della chirurgia tra i più antichi e sempre attuale: questa patologia è ancora oggi molto frequente nella popolazione mondiale con alte percentuali di incidenza con punte fino al 25% negli Stati Uniti e circa il 10% nella popolazione italiana. L’intervento di plastica erniaria rappresenta il più diffuso nelle statistiche chirurgiche di tutto il mondo.
Di questo e di altro si parlerà durante il convegno “La Chirurgia dei difetti della parete addominale” che si svolgerà il prossimo 10 giugno a partire dalle 8 presso l’Ospedale di Acireale e coordinato dal dottore Alfio Saggio, primario della Divisione di Chirurgia.
“Numerose – dice Saggio – sono le tecniche adoperate che hanno portato sempre più spesso, nell’intento di ridurre le recidive e favorire i tempi di recupero post-operatori, all’esecuzione di interventi di ernio-addominoplastica utilizzando materiale protesico per rinforzare la correzione del difetto e la riparazione della parete, un obiettivo noto e preconizzato già nel 1857 da Billroth. L’industria ha orientato le sue ricerche per scoprire materiali con caratteristiche adeguate alle necessità dei chirurghi e nel 1958 per primo Francis Usher riparò un’ernia inguinale utilizzando un materiale sintetico. Successivamente molte modifiche furono apportate sia nelle tecniche che nella scelta del materiale protesico con l’obiettivo di raggiungere risultati sempre più soddisfacenti”, sottolinea il dottore Saggio che aggiunge: “È verosimile e auspicabile che questo stato di cose sia determinato in favore del paziente, per la correzione ideale e sicura di ogni tipo di difetto della parete addominale”.
Tutte queste riflessioni hanno riportato viva l’esigenza di fare chiarezza approfondendo la conoscenza del problema. “Alla ricerca della protesi ideale” è, infatti, il sottotitolo che si è scelto per questo incontro “nel quale – conclude Saggio – intendiamo confrontare l’esperienza dei chirurghi su questo attualissimo argomento senza la pretesa di giungere a giudizi o conclusioni definitivi ma nell’intento di diventare sempre più consapevoli e corresponsabili delle scelte terapeutiche”.
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