La bellezza, le forti contraddizioni, il fascino arcano di Catania è questo il segreto dell’interessante ed erudito libro di Giovanni Iozzia “Il Mistero dell’Alcorano” edito da Carthago.
Presentato nella prestigiosa sede del Palazzo della Cultura di Catania, il libro è stato descritto in tutto il suo significato pregnante, reso ancora più criptico dal luogo in cui la storia è ambientata. La vicenda dell’Alcorano può essere vera o verosimile, cosi come spiegano gli illustri relatori intervenuti all’incontro, l’assessore ai saperi e alla bellezza condivisa Orazio Licandro, la professoressa Amanda Succi e il noto giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso. Lo spunto che ha dato origine alla storia, afferma Iozzia è del tutto reale, lo svolgimento del racconto poi cede il passo alla fantasia, narrando in modo egregio l’innamoramento che ogni cittadino, ma anche il turista, vive nei confronti di Catania.
Amore e passione per una città bella e difficile, durante l’incontro è intervenuto anche il Sindaco Enzo Bianco che ha detto “ Il Mistero dell’Alcorano è un libro che fa conoscere la storia di questa città, Catania ha radici antiche che risalgono alla magna Grecia e si sono sviluppate da sole, ma è anche un libro che fa vivere la memoria della città, proiettandola verso il futuro. Tutto ciò che valorizza la nostra città e l’amore che si nutre per essa ha un grande valore civico, per questo sono qui oggi per elogiare questo lavoro svolto da Giovanni con grande passione”.
Terminata la presentazione, lo scrittore e giornalista Giovanni Iozzia ha gentilmente risposto alle nostre domande.
Il suo libro è un atto d’amore per la città che, come ha poc’anzi detto il sindaco Enzo Bianco, ha delle lunghe radici nella storia, è forse questo il segreto per cui è facile innamorarsi di Catania?
«Si perché c’è qualcosa che esce fuori dalla nostra città di incontrollabile, di esoterica, un’energia tale che il turista che giunge qui si invaghisce subito. Nel libro faccio un esempio, Catania è la città più notturna d’Italia, siamo notturni non solo noi ma anche chi viene a farci visita. Un turista milanese giunto in città che per sua abitudine alle nove di sera è già a casa rilassato, qui da noi rincasa a notte fonda. Questo accade forse per l’odore della zagara o per il bel tempo, ma anche d’inverno la notte la gente è fuori a divertirsi. Cos’è che crea questa licantropia positiva non lo so, ovvio però che c’è qualcosa in questa città di veramente speciale».
Questo fascino della città i catanesi sono i primi a sminuirlo, come si può e si deve valorizzare Catania?
«Innanzitutto facendo fronte comune nelle questioni che riguardano l’esterno, è inconcepibile che si dia fuori un’immagine negativa di Catania. All’interno si può litigare ma all’esterno è giusto restare compatti, i giornali locali non dovrebbero denigrare la nostra città. Inoltre, la pseudo cultura dilagante è davvero imbarazzante, non possono “spacciarsi” per uomini colti persone del tutto ignoranti, non sono neanche penne brillanti e spesso scrivono in modo sgrammaticato. Queste persone però si assurgono a opinion leader, mentre in realtà l’Università di Catania, dove si dovrebbero forgiare le menti, sta cadendo a pezzi proprio perché, dopo le grandi menti avute in passato, gli eredi non sono capaci di portare avanti il buon operato. Ci vuole un’azione forte di tutti coloro che hanno vere capacità e che magari oggi formano solo una maggioranza silenziosa incapace di imporsi».
Ultima domanda, mi dica un aggettivo che descriva la nostra Catania?
«semplicemente Unica !»
Agnese Maugeri
foto servizio: Vincenzo Musumeci
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