La Livio Tempesta baluardo di legalità

Home Cronaca La Livio Tempesta baluardo di legalità
La Livio Tempesta baluardo di legalità

CATANIA – «Questa scuola dev’essere un faro per tutto il quartiere». Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco, recatosi stamattina in occasione dell’inizio dell’anno scolastico nell’Istituto comprensivo Livio Tempesta insieme con l’assessore alla Scuola Valentina Scialfa e il questore Marcello Cardona. La scuola di via Gramignani, nel quartiere degli Angeli Custodi, nel centro di Catania e al tempo stesso periferico, ha oltre settecento iscritti ed era stata presa d’assalto il 28 luglio scorso da vandali che hanno distrutto arredi e materiale didattico, imbrattando muri con la vernice.
«Uno sfregio – ha detto Valentina Scialfa -, un segno di disprezzo per docenti, dirigenti e personale che qui lavorano con dedizione ogni giorno, per i ragazzi e le loro famiglie e per tutti i Catanesi. La nostra presenza ha un forte valore simbolico: significa che qui comanda soltanto la scuola, comanda l’istruzione, comanda la voglia di crescere. La scuola è fondamentale soprattutto in certi quartieri. Per questo abbiamo innalzato il numero di ore di lezione, con aperture anche pomeridiane per le attività extrascolastiche».
Accolti dal preside, Tarcisio Maugeri, che ha sottolineato come «una scuola sia una casa per tanti bambini», e dal presidente della Circoscrizione Salvatore Romano, Sindaco e Questore hanno preso impegni precisi.
«Sono qui – ha detto Cardona – per prendermi delle responsabilità. Con il dirigente del Commissariato San Cristoforo avvieremo un piano affinché voi tutti, ragazzi, insegnanti, personale, così come le famiglie, possiate stare tranquilli in questa scuola. Io credo che ogni genitore abbia per i propri figli un’aspettativa di benessere. Ma questo benessere lo si può ottenere soltanto attraverso la scuola. E considero davvero ignobile l’aver distrutto con inaudita violenza banchi, armadietti e i lavori realizzati da tanti bambini».
«La Livio Tempesta – ha detto Bianco – è per noi baluardo di una legalità che vince se la scuola funziona. Ecco perché a questo Istituto va dedicata un’attenzione particolare e io tornerò qui ogni volta che sarò chiamato. Quando questo istituto è stato colpito da un atto vandalico particolarmente grave, il Comune non ha chiuso la scuola, com’era avvenuto a volte, in passato. Noi ci siamo messi d’impegno, grazie anche all’apporto del Servizio Manutenzioni, per cominciare regolarmente, il 12 di settembre, l’anno scolastico. E lo abbiamo fatto perché qui c’è un grande cuore, una grande generosità, insegnanti, dirigenti, personale non docente, famiglie, mamme che affidano il futuro dei loro ragazzi alla scuola. E noi dobbiamo far sentire che il Comune, lo Stato, sono con loro. La battaglia si vince facendo squadra».
Il Sindaco, nel suo discorso, ha ricordato come nei primi del Novecento il quartiere fosse uno dei più operosi di Catania, come dimostrano i resti di edifici di archeologia industriale. In questi stabilimenti si lavorava il legno, si produceva liquirizia, fabbriche di strumenti musicali, chitarre e liuti per i quali Catania era nota in tutt’Europa. Nei decenni più recenti il rione ha subito un costante degrado ed è caduto preda dell’illegalità.
«Ma bisogna comprendere – ha detto Bianco – che il futuro di Catania si gioca qui, nelle scuole che operano nei quartieri più complicati, luoghi in cui riconquistare un metro alla legalità comporta uno sforzo maggiore che altrove. E un segnale importante di quanto può nascere di buono dalla scuola è l’ensemble Di.sco. Brass che oggi ci ha accolto alla Tempesta».
Di.sco. è un acronimo e sta per dispersione scolastica. Il gruppo musicale è stato creato con gli allievi di questa e altre scuole, come la Battisti – alla cerimonia era presente anche la preside Paola Iaquinta – , dal maestro Giuseppe Privitera, che insegna musica qui, cinque anni fa. Fanno parte del gruppo, composto da sessanta persone che suonano ottoni e percussioni industriali, ragazzi che oggi frequentano anche il liceo o l’Università. Oggi, oltre all’inno d’Italia, hanno eseguito tre brani di particolare significato: “Pensa” di Fabrizio Moro, “Mestizaje” di Ska-P e “Cento passi” dei Modena City Ramblers.
«Ringrazio di cuore – ha concluso il Sindaco – il questore Cardona per

la sua presenza. Tutte le Istituzioni devono mobilitarsi per assicurare legalità e sicurezza a questo quartiere. Noi dobbiamo essere a fianco a dirigenti e insegnanti che qui ci mettono l’anima. Dobbiamo aiutarli a risolvere anche i problemi di ogni giorno: l’avvallamento che quando piove si riempie d’acqua, i depositi di immondizia nei pressi anche di questa scuola. Dobbiamo aiutare queste mamme a portare i loro bambini qui con una maggiore serenità».
Nei giorni scorsi il primo cittadino aveva inviato alla prefetto di Catania Maria Guia Federico una lettera in cui chiedeva di inserire la tematica degli episodi vandalici nelle scuole nella prossima riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.

Condividilo:

Lascia un commento