CATANIA – «Notiamo una grande coerenza nelle dichiarazioni di Arcidiacono. Sono quelle di un fiero esponente della giunta Stancanelli, nostalgico di quella esperienza e che, evidentemente, si è candidato nel 2013 con la coalizione a sostegno di Bianco senza alcuna convinzione e magari costretto dalle circostanze politiche, schierandosi guarda caso dalla parte di chi era favorito. Tralasciando le numerose inesattezze che egli afferma (il nuovo piano si è reso necessario perché quello precedente, da lui stesso politicamente sostenuto, aveva gravi mancanze finanziarie) suggeriamo ad Arcidiacono di studiare meglio la delibera per poter criticare l’amministrazione Bianco in modo più preciso, senza avventurarsi in argomentazioni che dimostra di conoscere poco. Avrà molto tempo dato che nessuno si preoccuperà di concedergli spazi politici che da molto tempo e con insistenza agogna. Quello sì sarebbe un fatto assai incoerente per chi si schiera da mesi in una strenua opposizione all’amministrazione».
Risponde così Maria Grazia Felicioli, vicepresidente Quinta Municipalità, al consigliere Sebastiano Arcidiacono che aveva mosso dure ciritiche al piano presentato da Bianco.
Arcidiacono, che è il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, appartiene al gruppo di Articolo 4 nella cuilista, proprio in appoggio a Enzo Bianco, era stato eletto nelle amministrative del 2013. Arcidiacono, però, era stato assessore alle Politiche Scolastiche della Giunta guidata dal sindaco Raffaele Stancanelli dal 2008 al 2012. Poi, decise di appoggiare Bianco e si dimise. Fu una scelta imposta dal gruppo in cui militava oppure personale. A quanto pare quella giusta sarebbe la prima ipotesi perché Arcidiacono si è da tempo posto all’opposizione dell’attuale amministrazione comunale. In quets’ultima occasione sembra essere più duro del solito dicendo che «Come abbiamo avuto modo di documentare, in questi tre anni e mezzo abbiamo assistito all’inerzia dell’Amministrazione a fronte dell’irreversibile crollo dei bilanci delle partecipate e al quadruplicarsi delle anticipazioni bancarie passate da 42 a 161 milioni di euro, con il corrispettivo aumento di interessi passivi». E proprio a difesa dell’operato dell’amministrazione Stancanelli, Arcidiacono afferma: «l’aver adottato un nuovo Piano toglie ogni residuo alibi a chi troppe volte si è fatto scudo ipocritamente delle scelte del passato» e conclude con una chiarissima inversione di scelta politica o, meglio, con un nuova,chiarissima, inversione di scelta politica: «non resta che preparare una forte proposta di governo della Città che favorisca la nascita di una nuova classe dirigente libera da condizionamenti e meno autoreferenziale, per costruire una nuova Catania». Si tratta di un’auto candidatura oppure Arcidiacono “tira la volata” a qualcun altro in opposizione a Bianco? L’impressione che questo si scoprirà presto. A patto, però, che l’opposizione finalmente assuma una fisionomia politica e non si basi solo sulla mera critica difendendo le due precedenti amministrazioni di centrodestra, che per una somma di colpe, errori ed ingenuità, ingerenze esterne, al di fuori da ogni dubbio, non hanno certo amministrato al meglio Catania.
A difesa dell’operato di Bianco si pronunciano, invece, i capigruppo di maggioranza Alessandro Porto (Con Bianco per Catania), Daniele Bottino (Megafono), Giovanni D’Avola (PD), Nuccio Lombardo (Articolo 4): «Abbiamo posto le basi per un periodo di serenità finanziaria per il Comune di Catania. Un traguardo importante che qualifica l’azione dell’Amministrazione Bianco e della maggioranza che lo sostiene. Grazie alle nuove norme, per le quali anche il Sindaco si è speso in tutte le sedi a Roma, abbiamo potuto ripresentare un Piano di risanamento, riparando ad alcune anomalie presenti in quello precedente, a partire dai debiti fuori bilancio indicati in quantità enormemente più bassa rispetto alla realtà. La maggioranza esce rafforzata, dimostrando spirito di squadra, con un lavoro lungo e approfondito in Consiglio comunale e in Commissione e una collaborazione tra i consiglieri e l’assessore Girlando, che vogliamo ringraziare. Anche molti di coloro i quali non hanno votato l’atto hanno avuto un atteggiamento costruttivo. Oggi possiamo guardare con fiducia al futuro, razionalizzando le spese e soprattutto senza aumenti di tariffe e né tagli ai servizi nei settori più delicati, tutelando i cittadini: Catania può viaggiare quindi verso l’equilibrio di bilancio. Non abbiamo di certo risolto tutti i problemi finanziari e le difficoltà di cassa sono ancora presenti, ma dopo tanti sacrifici, in una città che quattro anni fa era arrivata al predissesto, oggi possiamo concretizzare i progetti messi in campo dall’Amministrazione, dalla Metropolitana, al Patto per Catania, dal depuratore al Pon Metro».
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