ROMA – «Ci sono tutte le condizioni perché la sezione staccata di Catania del Museo Egizio di Torino apra entro il 2017». Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco che stamattina nella sede del Ministero dei Beni culturali, insieme con l’assessore Orazio Licandro e con l’avvocato capo del Comune di Catania Marco Petino ha incontrato Christian Greco, direttore del Museo piemontese, Samanta Isaia, responsabile amministrativa della Fondazione e Luisa Papotti Sovrintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino. Alla riunione erano presenti inoltre il capo di gabinetto del Ministero Giampaolo D’Andrea e la segretario generale del Mibac Antonia Pasqua Recchia.
Bianco ha chiesto di accelerare al massimo ed ha precisato che «Stiamo lavorando perché quello fra Torino e Catania sia un esempio di collaborazione a livello nazionale».
«Abbiamo lavorato – ha spiegato Licandro – a una bozza di convenzione che è stata ormai definita in quasi tutte le sue parti. Sarà siglato un accordo che sarà a tre: Comune di Catania, Fondazione Museo Egizio e Sovrintendenza per conto dello Stato».
L’idea dell’apertura di una sezione staccata del Museo Egizio di Torino a Catania, in un’ala vasta circa mille metri quadrati del Convento dei Crociferi in restauro, era venuta al sindaco Bianco che ne aveva parlato con la presidente del Museo Egizio Evelina Christillin. Quest’ultima aveva dato notizia del progetto in un’intervista al Tg1 nel febbraio scorso. Pochi giorni dopo, in un articolo sulla “Stampa”, il direttore del Museo, Christian Greco, aveva sottolineato l’importanza della “creazione di una seconda sede del Museo” in una Sicilia che “al centro degli scambi culturali del Mediterraneo in età ellenistica, si configura come una terra ideale per poter sviluppare tematiche connesse all’Antico Egitto”.
Il 25 febbraio scorso, a Roma, il progetto aveva ricevuto il pieno appoggio del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, che ne aveva parlato anche durante la presentazione della mostra “Egitto e Pompei”.
«Adesso – ha detto Bianco – procederemo con la massima celerità per concludere nel più breve tempo possibile questo progetto, reso possibile grazie ai considerevoli risultati ottenuti con la strategia delle politiche culturali perseguita in questi tre anni e che ha interessato anche le più prestigiose istituzioni museali del Paese».
«Con la sezione del Museo Egizio – ha concluso Licandro – si consolidano e diventano strutturali quelle attrattive culturali di grande importanza che in questi ultimi anni hanno reso sempre più vivace Catania facendola diventare un rilevante polo d’attrazione. Il Museo Egizio è più di un attrattore culturale ma un più ampio progetto scientifico per la conoscenza della storia della Sicilia nel Mediterraneo che coinvolgerà anche gli istituti di ricerca».
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