CATANIA – In merito alla visita a Catania del Capo della Polizia, , e dell’inaugurazione della nuova sede del Commissariato di Librino, il segretario del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, Tommaso Vendemmia, scrive: «Una attesa lunga oltre 5 anni per dare una sede della Polizia funzionale al popoloso e vasto territorio di librino, ma soprattutto ai poliziotti che operano incessantemente in uno dei quartieri con la più alta intensità criminale catanese. Il Capo della Polizia, sin dal Suo insediamento alla guida del Dipartimento di P.S., ha dato grande impulso di ripresa dell’apparato di Pubblica Sicurezza, segnali positivi che oggi sono confermati dalle risorse destinate alla Polizia per il bene dei cittadini e della sicurezza dei territori. Ci aspettiamo che presto oltre alla struttura nuova, il commissariato possa essere implementato di uomini e mezzi poiché gli attuali 26 poliziotti disponibili formano il 50% della dotazione organica prevista, e in questo territorio è necessario aumentarne la dotazione organica Al Capo della Polizia, il Siap chiede l’interessamento anche per la Nuova Questura nota come la “cittadella della sicurezza” che doveva sorgere nel terreno assegnato di viale Bonaventura, una importante infrastruttura capace di diminuire i disagi e i costi elevati che affronta la Polizia di Stato catanese sia in termini economici di spesa che di uomini e mezzi impegnati, ma soprattutto una vera affermazione dello Stato in un territorio difficile. La costruzione già finanziata che è rimasta al “palo” dal 2004, è interessata da svariati intoppi burocratici e per finire anche dell’inadeguatezza del terreno assegnato, di cui si è scoperto, grazie ad un interrogazione parlamentare, la presenza di materiale inquinante da bonificare. Catania, rimane nel panorama nazionale l’unica sede di Questura divisa in otto edifici sparsi per la città con oltre 10 sedi di uffici distaccati che costano ai contribuenti oltre 3 milioni di euro di affitti l’anno, ma soprattutto la città paga pesantemente costi elevati in termini di efficienza visto la dispersione di uomini e mezzi, utilizzati a presidiare tutte queste sedi, operatori utilissimi al controllo del territorio e alle indagini contro i gruppi criminali. Questa situazione di fatto impedisce di formulare nuovi progetti di realizzazione di una struttura capace di contenere tutte le articolazioni della Questura, costringendo l’amministrazione a trovare soluzioni di emergenza non ultime la polizia amministrativa di viale africa la squadra mobile a Picanello e la motorizzazione alla zona industriale». – In merito alla visita a Catania del Capo della Polizia, , e dell’inaugurazione della nuova sede del Commissariato di Librino, il segretario del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, Tommaso Vendemmia, scrive: «Una attesa lunga oltre 5 anni per dare una sede della Polizia funzionale al popoloso e vasto territorio di librino, ma soprattutto ai poliziotti che operano incessantemente in uno dei quartieri con la più alta intensità criminale catanese. Il Capo della Polizia, sin dal Suo insediamento alla guida del Dipartimento di P.S., ha dato grande impulso di ripresa dell’apparato di Pubblica Sicurezza, segnali positivi che oggi sono confermati dalle risorse destinate alla Polizia per il bene dei cittadini e della sicurezza dei territori. Ci aspettiamo che presto oltre alla struttura nuova, il commissariato possa essere implementato di uomini e mezzi poiché gli attuali 26 poliziotti disponibili formano il 50% della dotazione organica prevista, e in questo territorio è necessario aumentarne la dotazione organica Al Capo della Polizia, il Siap chiede l’interessamento anche per la Nuova Questura nota come la “cittadella della sicurezza” che doveva sorgere nel terreno assegnato di viale Bonaventura, una importante infrastruttura capace di diminuire i disagi e i costi elevati che affronta la Polizia di Stato catanese sia in termini economici di spesa che di uomini e mezzi impegnati, ma soprattutto una vera affermazione dello Stato in un territorio difficile. La costruzione già finanziata che è rimasta al “palo” dal 2004, è interessata da svariati intoppi burocratici e per finire anche dell’inadeguatezza del terreno assegnato, di cui si è scoperto, grazie ad un interrogazione parlamentare, la presenza di materiale inquinante da bonificare. Catania, rimane nel panorama nazionale l’unica sede di Questura divisa in otto edifici sparsi per la città con oltre 10 sedi di uffici distaccati che costano ai contribuenti oltre 3 milioni di euro di affitti l’anno, ma soprattutto la città paga pesantemente costi elevati in termini di efficienza visto la dispersione di uomini e mezzi, utilizzati a presidiare tutte queste sedi, operatori utilissimi al controllo del territorio e alle indagini contro i gruppi criminali. Questa situazione di fatto impedisce di formulare nuovi progetti di realizzazione di una struttura capace di contenere tutte le articolazioni della Questura, costringendo l’amministrazione a trovare soluzioni di emergenza non ultime la polizia amministrativa di viale africa la squadra mobile a Picanello e la motorizzazione alla zona industriale».
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