ACIREALE – «Con la demolizione dell’ecomostro della Riserva naturale della Timpa, simbolo di uno scempio edilizio in piena Riserva naturale, si concretizza, dopo 40 anni di lotte, la vittoria della civiltà, della legalità e della bellezza. Questo non è un punto d’arrivo, bensì un punto di partenza per la nostra città e il nostro territorio, dobbiamo tutelare, valorizzare e rendere veramente fruibili i nostri luoghi meravigliosi. Eliminiamo questa bruttura, di qui a breve presenteremo il piano di utilizzo della riserva, realizzeremo il percorso ciclopedonale e con l’annessione dell’area Gazzena, potremo
finalmente creare il parco suburbano della città metropolitana», ha dichiarato il sindaco di Acireale, Roberto barbagallo, stamattina, in occasione del primo taglio dello scheletro fatiscente di ferro e cemento dell’Hotel Santa Maria La Scala.
L’ecomostro della Timpa è quel che è rimasto del progetto di un albergo extralusso a strapiombo sul mare, la cui costruzione iniziò nel 1975 per arrestarsi solo un paio di anni dopo, causando danni irreversibili alla morfologia del costone lavico, tra la macchia mediterranea e i boschi di querce.
Nonostante l’interruzione dei lavori, quarant’anni di denunce, esposti, ricorsi e due sentenze, una del TAR e una del CGA, questo scempio edilizio da quasi mezzo secolo domina il paesaggio di Santa Maria La Scala. Nel 2000 il TAR aveva già espresso parere favorevole alla demolizione, ma un contenzioso con i proprietari della struttura ne bloccò l’iter. Nel 2012 il CGA ne ha stabilito l’abbattimento e nel 2013 è la Procura della Repubblica di Catania ad interessarsi alla struttura fatiscente, simbolo evidente di scellerata speculazione edilizia.
La struttura simbolo di abusivismo e cementificazione selvaggia sarà tagliata ed eliminata pezzo dopo pezzo. L’Amministrazione comunale di Acireale arriva finalmente al termine di un percorso condiviso con la Procura di Catania, l’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, il Genio Civile di Catania e l’Azienda regionale Foreste Demaniali.
I lavori si concluderanno il prossimo febbraio. L’appalto per la realizzazione dell’intervento è stato aggiudicato al ribasso per € 155.000,00, importo suddiviso in quota parte, come stabilito dalla convenzione stipulata in data 15 aprile 2015, tra il Comune di Acireale e l’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, con la quale, lo stesso Dipartimento Regionale Tecnico, ha assunto il ruolo di stazione appaltante attraverso la propria struttura periferica individuata nell’Ufficio del Genio Civile di Catania.
Lo smantellamento del fabbricato e i movimenti delle macchine seguiranno prescrizioni precise dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, rispettando il periodo riproduttivo e migratorio delle specie faunistiche dell’area protetta.
«Politica e pubblica amministrazione devono dare l’esempio. Bisogna sempre stare dalla parte della legalità. Oggi stiamo scrivendo una bella pagina di educazione civica e stiamo lanciando anche un messaggio chiaro: da queste parti non sono più ammessi abusi e trasgressori», ha dichiarato il deputato regionale Nicola D’Agostino, accanto al sindaco, ai componenti della giunta, al presidente e ai rappresentati del consiglio comunale.
Erano presenti il sindaco metropolitano Enzo Bianco, Nico Torrisi, già assessore regionale alle Infrastrutture, il prefetto Maria Guia Federico, il questore Marcello Cardona, il procuratore capo Carmelo Zuccaro, il procuratore aggiunto Michelangelo Patanè, i vertici delle forze dell’ ordine provinciali e locali.
A sottolineare l’impegno della Procura etnea nella lotta all’abusivismo edilizio e il ruolo strategico dei sindaci è stato il procuratore generale di Roma ed ex procuratore capo di Catania Giovanni Salvi: «La Procura di Catania è molto impegnata nel recupero del territorio. Abbiamo organizzato un gruppo di lavoro molto efficiente, che continua a lavorare con il procuratore Zuccaro, ed ha avviato un meccanismo stabile per la riconquista del territorio, ma il ruolo delle amministrazioni locali è fondamentale, i sindaci sono in prima linea. Quando un’amministrazione si fa carico della
demolizione, come in questo caso, è qui che qualcosa cambia. Questa demolizione viene fatta non dall’autorità giudiziaria, ma dal sindaco di Acireale. Spero che si capisca che anche la tutela del territorio è un’opportunità economica di sviluppo civile e sociale e che quindi siano premiate le amministrazioni virtuose».
«Vedere questo orribile scempio – ha detto il Sindaco Metropolitano Enzo Bianco -, questo monumento dell’illegalità era un pugno nello stomaco. Come Sindaco Metropolitano, con la fascia a rappresentare i cittadini degli altri comuni, siamo qui per dire che questa è la strada giusta: bisogna collaborare per eliminare queste brutture e dare un segnale inequivocabile sul fatto che con la furbizia e l’illegalità non si risolvono i problemi e la punizione, presto o tardi, inesorabile, arriva».
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