CATANIA – Alle Ciminiere, a pochi metri di distanza dalla mostra permanente di antiche carte geografiche, è stata presentata “L’isola a tre punte. Repertorio cartografico della Sicilia” (Ducezio edizioni) di Antonio La Gumina. I tre tomi che compongono l’opera mostrano la passione del noto collezionista per la Sicilia e per le carte geografiche con cui l’isola è stata rappresentata graficamente nel corso dei secoli. Per raccogliere l’imponente documentazione, il La Gumina, con voracità selettiva, ha scandagliato per decenni il mercato antiquario e le collezioni pubbliche, traendone centinaia di mappe, talune estrapolate da Atlanti, altre stampate a se stante, altre ancora tematiche avendo scopo commerciale o religioso, nautico o fiscale.
Il sindaco della Città metropolitana Enzo Bianco è intervenuto all’incontro, in cui erano anche presenti i dirigenti dell’Ente, studiosi di cartografia, esponenti del mondo imprenditoriale ed accademico.
Il sindaco metropolitano ha dichiarato: “Le preziose mappe raccolte nel repertorio cartografico sono il racconto della nostra civiltà e dell’identità culturale della Sicilia, isola che è sempre stata meta di viaggiatori e naviganti. Dobbiamo tutti ringraziare il collezionista La Gumina che, con la sua competenza e passione, ha creato un monumentale opera con cui la Sicilia si conferma terra aperta al resto d’Europa e degna di ogni considerazione”.
Per la catalogazione, La Gumina si è avvalso di alcuni collaboratori (Francesca Gringeri, Sebastiano Primofiore, Giovanni Purpura) che lo hanno aiutato a ultimare un repertorio pressoché completo, contenente in 511 schede inerenti ogni significativa rappresentazioni grafica della Sicilia, dal Rinascimento all’Unità d’Italia, non tralasciando di commentare le rappresentazioni geografiche nell’antichità classica e nel Medioevo.
A colloquiare con La Gumina sono interventi il prof. Enrico Iachello (Università degli Studi di Catania) e la prof.ssa Francesca Gringeri Pantano (Museo dei Viaggiatori in Sicilia, di Palazzolo Acreide). I relatori hanno sottolineato l’inadeguatezza del criterio cronologico per studiare l’evoluzione della cartografia storica, giacché le cosiddette “carte archetipo” (di Tolomeo, di Mercatore) vennero riprodotte identiche per secoli, anche quando vi era stata una evoluzione dei processi di raffigurazione.
L’incontro si è concluso con una visita commentata della mostra permanete “L’Isola a Tre Punte”: è stato così visivamente possibile capire come, nel progressivo storico sedimentarsi dei saperi, le antiche carte geografiche riaffermino la memoria storica di uomini e saperi trascurati – geografi e disegnatori, incisori e tipografi – che hanno concorso alla stesura delle mappe.
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