CATANIA – Le parole possono tanto. Ma gli occhi possono tutto. Soprattutto se davanti all’obbiettivo di un fotografo si rivelano con la naturalezza che solo un bambino sa manifestare; e con il valore che solo un uomo come Antonio Presti può donare.
È questo il più grande mosaico che si è mostrato agli abitanti del quartiere di Librino, protagonisti con i loro figli della prima opera del Museo Internazionale dell’Immagine della Fondazione Fiumara D’Arte: il “Portale dell’Identità”, un’installazione che ha trasformato il “muro” alzato dalle barriere dell’anima, nella più grande porta d’ingresso del Natale, dove ognuno ha riconosciuto lo sguardo che volge al futuro in nome della purezza.
Mille studenti, quindici fotografi, un solo messaggio: pace per un mondo che vive l’inquietudine della contemporaneità. E con questo obiettivo, arrivano anche gli auguri del mecenate Antonio Presti, ritornato nel quartiere con lo spirito di sempre; con l’anima che lo vede teso verso un luogo, uno spazio, un universo che si staglia tra il cuore di Catania e la sua più “lontana” periferia.
«Quest’opera esprime una bellezza che trova restituzione nel valore dell’identità – commenta Presti – un’identità che i bambini hanno ritrovato all’interno della scuola, attraverso il linguaggio visivo di questi grandi fotografi, che voglio ancora una volta ringraziare: Daniele Bannò, Marinella Coco, Valerio D’Urso, Caterina Fisichella, Claudio Floresta, Luca Guarneri, Diego Li Puma, Salvatore Magrì, Vittorio Maltese, Wendy Passaro, Rosario Scalia, Elisabeth Zhao, e i giovani Salvo Inghilterra, Francesco Lo Cicero, Ivan Terranova. Un ringraziamento va inoltre a padre Mimmo della chiesa S. Chiara e Giuliana Gianino del centro educativo “Talita Kum”. Oggi più che mai, in questo momento cupo e buio, dove la luce viene annebbiata dal male, a Librino tutti i cittadini e tutti i bambini, hanno riscoperto in questo “Portale dell’Identità”, il senso e il valore dell’Essere. È l’identità che deve ricostituire la nostra società, una società annichilita e che, più che mai in questo momento, deve vivere nel valore della restituzione – conclude Presti – sono certo che questo Portale nel tempo confermerà un processo di trasformazione e di cambiamento attraverso una maieutica che restituisce un percorso catartico. Da questo luogo il mio augurio di pace, una pace che gli uomini in questo momento non riconoscono come senso. Spero che in questo pensiero natalizio la rigenerazione della bellezza possa essere il valore di quell’essere futuro, non solo per questo quartiere ma per Catania e per tutti i cittadini catanesi che invito affettuosamente a visitare l’opera a Librino».
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