CATANIA – «Un’iniziativa utile anche perché coinvolge la città, contagiandola, per così dire, con il proprio sapere». Così il sindaco di Catania Enzo Bianco, accompagnato dall’assessore alla Scuola Valentina Scialfa, ha salutato in piazza Duomo l’arrivo della “catena umana” formata da studenti e docenti del liceo classico Mario Cutelli i quali hanno attraversato la città per promuovere la terza edizione della “Notte dei licei classici”, che, a partire dal pomeriggio, si è svolta in contemporanea in quasi quattrocento istituti italiani.
Con alunni e professori, con cartelli e striscioni, c’erano anche i rappresentanti di varie associazioni. Tutti hanno sfilato lungo la via etnea e, giunti davanti al Palazzo degli elefanti, hanno dato vita a una breve performance durante la quale l’attrice Egle Doria e i ragazzi hanno letto alcuni articoli della Costituzione e brani letterari.
Il sindaco Bianco e l’assessore Scialfa hanno preso poi parte, alle 18, nel liceo Cutelli, all’inaugurazione della “Notte”, ricca di eventi organizzati da studenti e professori. Entrambi, accompagnati dalla preside Elisa Colella, hanno visitato il Percorso Dantesco e le aule tematiche con allestimenti, mostre d’arte e fotografie e ha seguito, nell’Aula magna, i brevi spettacoli teatrali e le proiezioni di corti che si sono susseguiti.
«Il Cutelli – ha affermato Bianco – come i licei classici, rappresenta per i suoi studenti una straordinaria opportunità, perché consente di maturare una coscienza critica indispensabile oggi più che mai. Sono felice di essere cresciuto in un liceo classico, un liceo pubblico, con alcuni grandi docenti che hanno segnato profondamente la mia vita».
«Sono stata molto felice – ha detto Valentina Scialfa – di apprezzare la profondità e la complessità del pensiero che c’era dietro le realizzazioni degli studenti. Così come mi ha colpito il loro spiccato senso dello Stato, la convinzione con cui hanno illustrato alcuni articoli della nostra Costituzione. E’ davvero bello scoprire di come i nostri studenti, i nostri ragazzi, abbiano maturato questa forte identità di cittadini italiani».
«L’unico modo di essere moderni – ha aggiunto il Sindaco – è quello di studiare il greco antico e il latino. Questo tipo di formazione infatti ti dà una marcia in più per affrontare le sfide della modernità proprio perché ti insegna a pensare in maniera critica. L’importante è il metodo. Non abbiamo bisogno di conoscere a memoria tutti i dati, quelli possiamo trovarli facilmente anche sul web, ma possedere gli strumenti per analizzarli criticamente, quei dati. L’arma vincente, insomma, è la forma mentis».
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