CATANIA – Dopo il recente caso del medico picchiato mentre era in servizio al Pronto Soccorso dell’unità operativa complessa del Vittorio Emanuele di Catania, anche in un ospedale di Palermo si registra una nuova aggressione. Nel mirino dei rabbiosi ancora una volta il personale sanitario: una dottoressa e un’infermiera sono state picchiate da due donne, suocera e nuora, al pronto soccorso del Civico.
Il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, ritiene che «Il governo Regionale e l’Ars sono stati già incapaci di intervenire sulle lunghe liste d’attesa della Sanità, adesso però è a repentaglio l’incolumità pubblica» e quindi chiede al Governo nazionale l’invio dell’esercito per garantire la sicurezza del personale medico e paramedico in tutti i pronto soccorso dell’isola. Tanasi però rilancia la proposta fatta da anni dall’associazione che è quella del potenziamento dei Pronto Soccorso con l’impiego dei medici di medicina generale per i codici bianchi e verdi, in modo da evitare ore e ore di attesa.
Per Tanasi «il diritto alla salute è riconosciuto dall’articolo 32 della Costituzione ma in Sicilia viene negato dalle assurde lungaggini della sanità pubblica. È impensabile, infatti, che per un servizio assistenziale occorra aspettare anche un anno, con evidenti danni per i cittadini che necessitano di controlli medici. Ogni giorno arrivano al Codacons numerose lamentele, molte delle quali denunciano l’inefficienza nel primo soccorso che si trasforma in una zona neutra in cui i pazienti – a volte anche gravi – rimangono in attesa fino a 12 ore. Non si punti ai tagli, c’è la necessità di una riorganizzazione totale e ben congegnata dell’intero sistema sanitario».
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