ROMA – «Oggi è un giorno importante per le città del nostro Paese perché un provvedimento del Governo dà finalmente ai sindaci strumenti efficaci e completi per la Sicurezza nei nostri territori». Lo ha detto Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia, commentando l’approvazione da parte del Governo del Decreto legge sulla Sicurezza urbana che contiene «Quei provvedimenti fortemente voluti dall’Anci e sostenute dal presidente De Caro e personalmente dal sottoscritto».
«E’ entrato finalmente – ha aggiunto Bianco – nell’ordinamento della Repubblica italiana il concetto di sicurezza urbana e avremo armi concrete per intervenire su una varietà di comportamenti illegali contro i quali non esistevano prima sanzioni efficaci».
«Potremo combattere – ha spiegato il sindaco di Catania – l’illegalità diffusa di parcheggiatori che impongono un vero e proprio pizzo agli automobilisti, colpire efficacemente gli ambulanti abusivi i quali vendono merce di dubbia provenienza e fanno concorrenza sleale ai commercianti che pagano le tasse, evitare che i nostri monumenti siano deturpati da vandali, difendere il cittadino dall’accattonaggio molesto e aggressivo, dal dilagare della prostituzione, dalla somministrazione senza alcuna regola di alcoolici. I Sindaci italiani avranno adesso la possibilità, con le loro ordinanze, di garantire maggiore serenità e decoro alle proprie città. E di questo ringrazio il Consiglio dei ministri e in particolare Marco Minniti, ministro dell’Interno, e il presidente Paolo Gentiloni».
Tra i principali punti del decreto i patti sottoscritti da Sindaci e Prefetti sugli interventi per la prevenzione della criminalità diffusa e la promozione del rispetto della legalità e del decoro, il rafforzamento del potere di ordinanza sindacale, non limitata più soltanto alle circostanze “contingibili e urgenti” ma anche per garantire la tutela del decoro e della quiete, come le ordinanze contro la prostituzione in strada o contro la somministrazione di alcolici in specifiche aree; l’introduzione di un modello condiviso, tra Comune e Prefettura, con una funzione di co-coordinamento del Sindaco, nel governo della materia.
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