CATANIA – L’agrumicoltura della Sicilia, dove si concentra il 57% delle produzioni nazionali di agrumi, con oltre 10 milioni quintali di arance, 4 milioni di limoni, 600 mila di mandarini e 500 mila quintali di clementine all’anno, contribuisce alla ricchezza prodotta delle coltivazioni agricole per quasi un quarto, producendo 2 terzi del raccolto nazionale.
Numeri significativi che pongono la nostra Regione in una posizione centrale nei tavoli di confronto nazionale ed europei, dove si gioca la più difficile partita sulla concorrenza di prezzi e qualità del prodotto e sulla dolente questione delle fitopatie importate da piante extracomunitarie.
Affrontare la situazione del comparto agrumicolo, dunque, verificare le esigenze della filiera e stabilire le direttrici future, sono solo alcuni temi che verranno affrontati nel corso del convegno nazionale, in programma venerdì prossimo, 24 febbraio, ore 15, all’hotel Romano Palace di viale Kennedy, organizzato dalla Cia assieme a Confagricoltura e Copagri, e che sono stati anticipati questa mattina nel corso di una conferenza stampa, tenuta dai rappresentanti provinciali delle tre associazioni di categoria.
«A Catania perché la nostra agrumicoltura rappresenta una fetta importante di produzione e di estensione, oltre 55 mila di ettari alla Piana – ha anticipato Giuseppe Di Silvestro, presidente Cia Catania – da qui lanceremo le nostre proposte alla Regione e al Governo nazionale, serve riorganizzare il settore”. “Un incontro che fa seguito alla riunione al ministero delle Politiche Agricole – ha ricordato Vito La Mantia, responsabile settore agrumicolo, Cia Catania – dove si era discusso di varare un piano specifico per affrontare il problema del virus tristeza e un piano di strategia nazionale, stiamo ancora aspettando».
«Catania e Siracusa sono le province dove l’indotto del settore agrumicolo rappresenta un importantissimo valore aggiunto per l’economia dell’isola – ha aggiunto Giovanni Selvaggi, presidente provinciale Confagricoltura – arriviamo qui dopo anni di proposte inascoltate a livello nazionale e regionale».
Alle criticità strutturali già espresse al tavolo ministeriale dello scorso novembre ad esito del quale si attende ancora il Piano nazionale che individui precise azioni e adeguate risorse da destinarvi, si sono aggiunte gravi problematiche connesse al drammatico andamento climatico che ha interessato, in particolare, le regioni del sud Italia.
Saranno presenti, tra gli altri, Dino Scanavino, Presidente Nazionale Cia, Mario Guidi, presidente nazionale Confagricoltura, Franco Verrascina, presidente nazionale Copagri. Parteciperà il Sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione.
Ospiti gli assessori all’agricoltura di Sicilia, Antonello Cracolici, Puglia, Leonardo Di Gioia, Basilicata Luca Braia, i consiglieri regionali di Calabria e Campania Mauro D’Acri e Francesco Alfieri. Invitati anche gli eurodeputati: Giovanni La Via, Michela Giuffrida, Salvo Pogliese, Ignazio Corrao.
Nel corso del dibattito, moderato dal direttore Carlo Alberto Tregua, verrà illustrata la relazione Ismea “La filiera agrumicola italiana nel contesto competitivo globale” di Mario Schiano Lo Moriello. Interverranno anche Antonino Gozzo, Copagri Siracusa, Gerardo Diana, FNP Agrumi Confagricoltura.
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