CATANIA – «Le Aziende sanitarie provinciali esistono, innanzitutto, per garantire al cittadino il diritto alla Salute con l’attività di ambulatorio e diagnosi. All’assessore regionale Baldo Gucciardi chiediamo, quindi, se l’Asp di Catania sia messa nelle condizioni di assolvere alla propria missione primaria quando nel Poliambulatorio di Librino-San Giorgio a Catania una ecomammella richiede sino a 185 giorni di attesa, 210 una elettromiografia neurologica nel Presidio territoriale di assistenza “San Luigi”, 515 (cinquecentoquindici…) una risonanza magnetica al “Gravina” di Caltagirone, 352 una mammografia nel presidio di Biancavilla-distretto di Adrano. Ma questi sono solo alcuni esempi». E’ l’appello-denuncia lanciato dal segretario generale della Uil di Catania e segretario regionale della Uil Fpl Medici, Fortunato Parisi, insieme con il segretario territoriale della Uil Fpl Stefano Passarello che aggiungono: «Vogliamo andare ben oltre la protesta per disservizi gravissimi che sono imputabili, soprattutto, alle carenze di personale. La rete di servizi Uil, con l’Ufficio Vertenze Legali e il patronato Ital in prima fila, è pronta a fornire assistenza e supporto ai cittadini perché vengano attuate le normative in vigore che prevedono risarcimenti per tempi di attesa superiori a 60 giorni. In questi casi, è possibile rivendicare la prestazione in Attività libero-professionale con oneri a carico dell’Asp, oppure rivolgersi a una struttura privata con successivo rimborso del costo della prestazione da parte dell’Asp». «Paradossalmente – proseguono Parisi e Passarello – la Regione rischia di pagare con gli interessi le proprie scelte, basate su irragionevoli tagli al personale e scellerato ricorso al precariato senza fine. Decisamente più grave, però, la minaccia alla salute dei cittadini prodotta da queste maldestre soluzioni di finto risparmio. Intanto, restano sempre senza risposta i nostri solleciti per l’avvio del Centro di Prenotazione Unificato, il cosiddetto CUP, che darebbe possibilità di conoscere dove esiste disponibilità immediata per un esame, ma anche essere depennato dalla lista dopo averlo sostenuto. Allo stato attuale, infatti, bisogna pure scontare l’irrazionalità di un sistema che in buona sostanza costringe a prenotare ovunque per coltivare la speranza di una diagnosi a breve e, poi, non cancella automaticamente dagli elenchi in caso di prestazione già eseguita».
Proseguendo con l’analisi dei dati sulle liste di attesa, i segretari di Uil e Uil Fpl affermano: «Un esame audiometrico vocale in Otorinolaringoiatria all’ospedale di Acireale può essere prenotato oggi e realizzato dopo 158 giorni, mentre ne servono 135 a Giarre per una ecografia ostetrica, 351 a Caltagirone per un’ecocardiografia o una visita cardiologica. Restano da citare gli “appena” 71 giorni necessari, sempre ad Acireale, per una visita dermatologica o i 112 a Caltagirone per una visita fisiatrica. Questi sono numeri, non opinioni. Siamo sempre pronti, oggi come in passato, al confronto con l’assessore Baldo Gucciardi e con i manager del sistema sanitario ma dobbiamo francamente dire che siamo stufi di tante parole e pochissimi fatti concreti. Troppi impegni non mantenuti sminuiscono la credibilità delle istituzioni politiche, ma soprattutto costituiscono una minaccia per i cittadini. Specie quando è in gioco la salute».
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