BRUXELLES – Il sindaco di Catania Enzo Bianco, nella sua qualità di capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni Ue, è stato protagonista a Bruxelles di un applaudito intervento davanti alla Libe (la Commissione “Libertà civili, giustizia e affari interni” del Parlamento europeo) in cui ha parlato a lungo dell’esperienza dell’accoglienza dei migranti a Catania.
«Sono sindaco – ha detto Bianco – di una grande città siciliana che negli ultimi anni è stata in prima linea nell’accoglienza dei migranti, salvati prevalentemente nel Canale di Sicilia da navi della Marina militare italiana, della Guardia costiera ma anche da altre imbarcazioni dell’Unione europea. Catania si è contraddistinta per una rilevante capacità di accoglienza, ma ci sono stati momenti in cui siamo stati completamente soli».
«In base all’esperienza acquisita in questi anni così difficili – ha detto Bianco – posso dire che per affrontare il fenomeno delle migrazioni, che non è un’emergenza temporanea né il problema di un singolo Stato, occorrono interventi di cooperazione economica per creare sviluppo e occupazione nei Paesi da cui provengono i migranti. Occorre poi, in Europa, far funzionare i principi della solidarietà e della sussidiarietà e rafforzare la tutela nei confronti dei minori: come ho scritto sul mio Parere, approvato a larghissima maggioranza dal Comitato delle Regioni Ue, bisogna creare un garante dei minori per evitare forme inaccettabili di violenza. E’ inoltre indispensabile contrastare duramente le organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di esseri umani. La procura di Catania si è distinta nell’affermare la propria competenza nel condurre le indagini per condurre davanti ai tribunali i responsabili di queste organizzazioni. E ci sono già persone condannate in primo grado all’ergastolo».
«Infine – ha concluso Bianco – occorre sostenere, nei Paesi europei, le politiche di integrazione. Durante festa Sant’Agata, la terza festa della Cristianità, è stato presentato un orto biologico creato dalla collaborazione, grazie a una onlus, tra minori non accompagnati e disoccupati catanesi. E’ certamente questa la strada giusta».
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