Per il sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci Enzo Bianco, “Il Decreto propone soluzioni concrete per salvaguardare la sicurezza delle città, delle comunità, delle persone attraverso interventi su vari comportamenti illegali contro i quali non esistevano sanzioni efficaci”
“I sindaci italiani, di qualunque colore politico, apprezzano il Decreto Sicurezza perché sono abituati a confrontarsi con i problemi”.
Lo ha detto Enzo Bianco, primo cittadino di Catania e presidente nazionale dell’Anci, respingendo i tentativi di polemica sui cosiddetti sindaci sceriffi.
Per Bianco, infatti, il Decreto propone “soluzioni concrete per salvaguardare la sicurezza delle città, delle comunità, delle persone attraverso interventi su vari comportamenti illegali contro i quali non esistevano sanzioni efficaci. Con il presidente dell’Anci Decaro, abbiamo chiesto un provvedimento di legge organico che il ministro dell’Interno Minniti, il Governo, il Parlamento ci hanno dato e di questo li ringraziamo”.
Il sindaco di Catania ha escluso che con i nuovi poteri ai sindaci vi possano essere “cacce all’uomo”, tantomeno verso poveri e disagiati.
“Chi deturpa gravemente un monumento – ha detto -, chi minaccia ed estorce un pagamento per un parcheggio abusivo non è un disagiato, ma un delinquente, quasi sempre inserito in organizzazioni criminali. Così i poteri del decreto serviranno a tutelare in particolare le fasce più deboli della popolazione, quelle che non hanno strumenti e forza per difendersi dai fenomeni di illegalità aggressiva e reiterata”.
Il sindaco di Catania ha ricordato di aver combattuto per anni, anche da presidente dell’Anci e da Ministro dell’Interno, la battaglia per dare ai sindaci, “senza alcuna pretesa di supplire ai compiti di Forze dell’ordine e Stato”, la possibilità di intervenire con efficacia sulle queste situazioni”.
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