SAN GREGORIO – Nell’ultimo consiglio comunale è stato approvato il piano economico finanziario della Tari (Tassa rifiuti) inerente la tariffazione per la rimozione dei rifiuti solidi urbani.
Un piano tariffario che ripercorre un iter in coerenza a quanto fatto negli anni trascorsi. Una vera e propria fotografia dei costi che il Comune sostiene per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
«Un piano tariffario che ammonta a 1.850.000 euro – ha spiegato il sindaco Carmelo Corsaro – e che ha avuto un leggero risparmio rispetto all’anno precedente di 35.000 euro grazie al giusto deposito dell’umido.
«Non so se questo risparmio sarà visibile in bolletta – ha continuato il dott. Corsaro – perché parliamo di cifre irrisorie rispetto all’intero ammontare però è un segnale di incoraggiamento che sicuramente ci darà maggiori riscontri nei prossimi anni se il trend che abbiamo iniziato come collettività è quello giusto. Il messaggio che viene fuori dall’approvazione di questa delibera di consiglio comunale è quello che se facciamo differenziata di qualità nel tempo potremmo avere dei vantaggi sia sul piano della civiltà e del futuro del nostro ecosistema sia da un punto di vista strettamente economico.
«Ribadisco il concetto – ha specificato il primo cittadino – l’Amministrazione non fa altro che prendere dei dati certi, che sono i costi relativi agli anni precedenti, per poi farne un consuntivo a fine anno per caprie come ripartire le somme in bolletta. Il piano tariffario, in realtà, riprende tanti aspetti dei costi e non solo quelli relativi alla raccolta quotidiana; nelle quote sono previste le spese di progetti specifici per promuovere e incentivare la raccolta differenziata in un largo spettro: commercianti, persone con disagio sociale, vigilanza e tutela del territorio.
«Infine – ha concluso il sindaco Corsaro – l’atto amministrativo, che si presenta come una sintesi di numeri, deve essere tradotto e interpretato per cercare di portare avanti il discorso della differenziata che mira al raggiungimento dell’obiettivo del 65% così come vogliono le leggi regionali e nazionali e deve essere un percorso di civiltà che coinvolge tutta la società sangregorese».
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