CATANIA – Il sindaco Enzo Bianco ha dato una pennellata di vernice rossa alla panchina di piazza Chiesa Madre a San Giovanni Galermo, da oggi dedicata alle vittime del femminicidio, e un giro di vite alla targa che vi è apposta che riporta una frase attribuita al drammaturgo inglese William Shakespeare dedicata al rispetto della donna: “Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!”.
Accanto a Bianco c’erano Giovanna Zizzo e Vera Squadrito, mamme rispettivamente di Laura Russo e Giordana Di Stefano. Presenti anche il presidente della IV Municipalità Emanuele Giacalone con i consiglieri Giuseppe Zingale, Santo Arena, Maria Grazia Adamo, Mirko Giacone, Rosario Cavallaro; la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti con la consigliera comunale Erika Marco e la vicepresidente della V Circoscrizione Maria Grazia Felicioli. C’erano anche i rappresentanti delle associazioni Elastico, Solarium e Cuore di Donna; la preside dell’Istituto comprensivo “Di Guardo-Quasimodo”, Maria Simona Perni, con diversi insegnanti.
«Con un altro gesto simbolico – ha detto il Sindaco -, dopo quella di piazza Giovanni Verga, abbiamo pitturato di rosso una panchina e vi abbiamo apposto una targa con un messaggio molto significativo, in un luogo meno centrale della città, a San Giovanni Galermo, per diffondere il messaggio in tutti i quartieri di Catania. Il rosso, come è già stato fatto in altre città italiane, ha lo scopo ad attirare l’attenzione dei cittadini e dell’opinione pubblica nei confronti della violenza sulle donne. Un fenomeno drammaticamente diffuso, che è cresciuto molto negli ultimi anni ma e che spesso viene sottovalutato ma deve invece spingere le donne sin dai primi segnali a cercare l’aiuto delle forze dell’ordine e della magistratura».
«Con grande commozione- ha aggiunto Giacalone – anche noi della IV Ciroscrizione abbiamo voluto dare testimonianza dell’impegno comune contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne e siamo onorati che nella panchina verniciata di rosso vi sia da oggi una targa con una frase di William Shakespeare che riassume in maniera poetica il rispetto che si deve a tutte le Donne».
Tra gli intervenuti c’era anche il giovane catanese Salvatore Catania che ha presentato “Watchdog”, un’applicazione che consente un servizo di allarme automatico piuttosto semplice da usare.
Scaricata gratuitamente l’app dal play store, al primo avvio verrà chiesto all’utente di inserire un numero di cellulare da contattare in caso di allarme. Effettuata questa operazione Watchdog è già pronta per l’utilizzo.
Attivata l’applicazione (cliccando sul logo), Watchdog inizierà a monitorare l’angolo di inclinazione del dispositivo.
Se il dispositivo si pone in posizione, più o meno, orizzontale e mantiene questa inclinazione per 30″, vuol dire che potenzialmente è successo qualcosa.
In tal caso l’app eseguirà le seguenti funzioni: verrà effettuata una chiamata automatica verso il numero impostato; verrà inviato un sms con l’indirizzo di dove si trova il dispositivo sempre allo stesso numero; verrà effettuata una registrazione video/audio automaticamente per 15 minuti, per registrate tutto quello che accade intorno l’utente, in modo da poter usare questo materiale come prova per un eventuale processo.
Watchdog dispone di altre funzioni per garantire la sicurezza dei suoi utenti. Per esempio all’attivazione dell’allarme, per evitare di attirare l’attenzione dell’aggressore, il dispositivo verrà automaticamente messo in standby direttamente dall’app. L’app al momento dell’attivazione intuisce da quale “faccia” è caduto ed attiva la fotocamera libera per effettuare la video registrazione.
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