CATANIA – Prosegue nella sua prima fase di aprile, il Maggio dei libri con una serie di eventi dal 26 al 29 aprile.
Mercoledì 26 aprile, ore 17, nella Biblioteca Livatino Castello di Leucatia, si presenta “A mo’ di puisìa” di Giuseppa Iacono Baldanza – Algra editore. Stesso giorno, stessa ora, ma nell’Unione Italiana Ciechi Catania “Il regno d’ Epiro nell’Europa di ieri e di oggi” di F.Giordano, A.Colleoni, V.Yegorov con concerto voce e piano – Akkuaria editore. Alle 18 nella libreria Feltrinelli “Il gallo canta alle sei” di Caterina La Rosa La Rocca – Algra editore.
Giovedì 27, alle 17, nelle Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero Gloriana Orlando presenta “Fuggiamo insieme!” Con letture di poesie e passi di romanzi e interventi musicali – Algra editore.
Medesimi giorno e orario nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini “Il recupero del Monastero di San Nicola l’Arena” di Carmelo Russo – Algra Editore.
Alle 17.30 nella libreria Cavallotto di corso Sicilia letture animate “E’ tempo di libri” Laboratorio per bambini e alle 19,30 nella libreria Vicolo Stretto “Non cercare l’uomo capra” di e con Irene Chias – Laurana edizioni.
Venerdì 28 si comincia di mattina, alle 10, nel’I.C. Parini con “Fafivoleggiando” e “Direzione Fantàsia” – A&B editrice. Alle 11 nell’Auditorium Salvatore Cuccia Liceo Classico “Nicola Spedalieri” si parlerà della “Attualità del pensiero di Concetto Marchesi”. Incontro degli allievi con il professore Orazio Licandro.
Alle 17 nella Biblioteca Città Metropolitana Umberto Curi “La porta stretta. Come diventare maggiorenni” con Umberto Curi e Don Giuseppe Bellia – Bollati Boringhieri Editore.
Alle 17.30, nella libreria Cavallotto di corso Sicilia, “La Russia nel Mediterraneo” di Pietro Figuera Ne parlerà con l’autore Rosario Mangiameli dell’Università di Catania. Modera Francesco Vasta – Aracne editore
Alle 18, nella libreria Mondadori di piazza Roma “Tre metri sopra Librino” di Miette Mineo – Algra editore.
alle 19.30, nella Libreria Vicolo Stretto “Un incontro d’anime” di e con Annalisa Avitabile – L’Erudita edizioni.
Gli incontri di aprile si concluderanno sabato 29: alle 17 a Catania Libri in viale Regina Margherita con “I caratteri dell’alfabeto ” raccolta di racconti di Mavie Carolina Parisi – Algra editore; alle 18, nella libreria Fenice, con “Il bambino con gli occhi chiusi “di Erika Magistro – Algra editore; alle 20, in occasione della Notte dei Musei, nella medioteca “Vincenzo Bellini, con “Il mito greco dai mille volti e dai mille nomi”, incontro con gli autori di Akkuaria Editore.
L’iniziativa si svolgerà in due momenti: alle 20, la cerimonia di Premiazione Concorso Letterario “I Miti Greci dai mille volti e dai mille nomi”, l’iniziativa è stata organizzata l’Associazione Culturale Akkuaria e dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d’Epiro, con l’Alto Patrocinio della Real Casa dell’Epiro e S.A.R. e Serenissima Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia per Grazia di Dio e per chiamata Gran Principe d’Epiro; alle 21 la presentazione dell’Antologia “I Miti Greci dai mille volti e dai mille nomi”, con la partecipazione degli Autori finalisti e il gruppo di ricerca degli Studenti del Liceo Classico “Michele Amari” Giarre (Catania) diretti dalla prof.ssa Mariuccia Stelladoro. Ci saranno anche la presentazione dei libri “Ulisse sono io” di Gabriella Rossitto e “C’era na vota nta l’antica Grecia” di Pippo Nasca. Seguirà lettura di brani tratti dai libri degli Autori di Akkuaria che in ultimo saranno donati alla Biblioteca.
Recensioni
Umberto Curi, La porta stretta. Come diventare maggiorenni, Bollati Boringhieri. Con: Umberto Curi e don Giuseppe Bellia. Coordina: Francesco Coniglione. A cura della Biblioteca della “Città Metropolitana” di Catania. L’incontro si svolgerà presso le Biblioteca della Città Metropolitana, via Prefettura n° 24.
“La porta stretta”. Di lì dovrà passare, secondo il Vangelo di Luca, chi voglia accedere al regno dei cieli. Un varco intransitabile, se non si è disposti a impegnare ogni forza in una lotta pericolosa e dall’esito mai scontato: “molti cercheranno di entrare, ma non vi riusciranno”. L’immagine evangelica è perfetta anche per raffigurare un passaggio universale della condizione umana, la fuoriuscita dalla minorità. Dolore, coraggio, decisione, necessità e conflitto contrassegnano nel pensiero occidentale l’impresa di diventare maggiorenni. Tuttavia, una volta intrapreso, il processo di emancipazione non si esaurirà nella compiutezza di uno stato finalmente raggiunto. Adulti si ridiventa sempre di nuovo. Di questo carattere processuale, agonistico e decisorio Umberto Curi rintraccia le massime espressioni filosofiche, religiose e letterarie – da Platone a Dostoevskij, dalla Bibbia a Shakespeare – e le lascia libere di testimoniare ciò che rimaneva inascoltato nelle loro esegesi abituali. Così il congedo dalla sudditanza, oltre che nell’appello di Kant all’indocilità ragionata poi irrisa da Hegel, si vedrà declinato in posture “filiali” antitetiche, combattenti o inermi: nel parricidio consumato dell’Edipo re sofocleo, in quello metaforico del Sofista platonico o in quello depotenziato di Amleto, ma anche, sorprendentemente, nell’obbedienza di Abramo, che sta eretto di fronte al Signore, o del Cristo, che si lascia abitare dalla volontà del Padre…
Palazzoni alti, cortine impenetrabili di cemento svettanti e isolate, viali larghi che spesso cambiano nome senza un perché, rotonde che ne interrompono la linearità: Librino come luogo dell’anima, palcoscenico sul cui sfondo si dipanano e s’incrociano gli accadimenti dei personaggi di questo romanzo. Microstorie di gente svantaggiata, scontenta, che, non ancora piegata e piagata da un’esistenza priva di tangibili prospettive grazie alla giovane età, cerca un riscatto là dove non dovrebbe, sbagliando clamorosamente. Altre microstorie s’intrecciano a queste, i cui protagonisti, più attrezzati socialmente e culturalmente, offrono ascolto e solidarietà. In mezzo una Bellezza che forse, da sola, può salvare il mondo. Tre metri sopra Librino ricalca il titolo di un fortunato film adolescenziale del 2004, modello per la giovane protagonista. Il finale, agghiacciante nella sua drammatica semplicità, pareggia simmetricamente la vicenda.
Miette Mineo è nata a Catania e ha insegnato Lettere nella scuola media. Ha lavorato per diversi anni ad Amnesty International, ricoprendo incarichi di responsabilità. Ha pubblicato La bambola graffiata (2009), dieci storie sui Diritti violati dei Minori; La lava e la polvere (2011), romanzo storico ambientato nella Catania del ’600; Corti di carta (2013), raccolta di racconti. Collabora con le riviste “Il Piccolo letterario storico di Catania” e “Agorà”.
Un racconto lungo, un romanzo breve. Un viaggio alla riscoperta del valore dell’esistenza attraverso le sensazioni di chi guarda il mondo per la prima volta e di chi lo riconosce dovendo soffermarsi a descriverlo. Un cammino, segnato da odori e suoni, lungo il quale la paura viene vinta da due mani che si stringono. Un bambino non vedente protagonista di una storia fatta di silenzi e attimi condivisi con Giuseppe, un ragazzo come tanti, distratto da una realtà illusoria e frenetica, che, grazie alla lentezza della riflessione, restituisce significato all’insignificante.
Erika Magistro è nata a Catania nel 1987. Ha conseguito la laurea triennale in Lettere Classiche e la magistrale in Archeologia. Appassionata lettrice, scrive racconti brevi e poesie. La sua prima raccolta di componimenti è stata pubblicata nella Collana di Poeti Contemporanei della casa editrice Pagine. E’ presidente dell’associazione culturale “Talìa” che, il 18 giugno 2016, ha dato vita all’evento culturale #OccupaiCivita, con il coinvolgimento delle associazioni e degli editori locali. Attualmente collabora con Radio Zammù come autrice del programma Student’s Corner.
L’autore di questa memoria descrive con attenzione la consistenza e la geometria delle murature residue dell’edificio cinquecentesco e di quello ricostruito dopo il sisma del 1693. Le tecniche costruttive impiegate sono rilevate al fine di riconoscere e di interpretare il modello strutturale adottato. Il progetto di intervento dimostra la volontà di definire un riassetto delle fabbriche con una soluzione definita passiva, caratterizzata: dalla realizzazione di nuovi organismi strutturali nella conservazione del regime statico esistente; dalla introduzione di elementi strutturali passivi per assecondare il sistema statico esistente e per essergli di supporto in caso di necessità; dal ripristino dell’originario assetto statico con interventi mirati e puntuali. (Dalla Prefazione di Giuseppe Pagnano)
Carmelo Russo nasce nel 1957 a Catania, città in cui nel 1983 si laurea in Ingegneria Civile Edile con la tesi Proposta per il Riuso di Palazzo Reburdone, pubblicata nel 1984 per la riconosciuta dignità di stampa. La trentennale esperienza professionale lo vede al fianco di stimati colleghi per la progettazione di interventi di recupero e restauro di edifici monumentali; nell’ambito della museografia per allestimenti permanenti e temporanei. Intensa l’attività svolta all’interno del Monastero dei Benedettini di Catania, iniziata nel 1985 con la collaborazione al Prof. Arch. Giuseppe Pagnano, proseguita a partire dai primi anni ’90 col Prof. Arch. Giancarlo De Carlo per il recupero dello stesso a sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Con De Carlo ha inoltre collaborato anche per le progettazioni riguardanti la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania. Dal 2000 è socio cofondatore dello studio associato “ELLENIA + TRE Architettura Ingegneria”, oggi condiviso con l’Arch. Giuseppe Amadore, l’Arch. Antonio Carcione, l’Ing. Alessandro Zanghì e l’Ing. Giovanni Calabrese. Tra tutti gli interventi cui ha preso parte si ricorda la collaborazione all’Ing. R. De Benedictis e all’Arch. S. Tringali per la progettazione della ricostruzione della Cattedrale di Noto (SR).
Può l’intero inventario dei sentimenti umani, degli stati d’animo, dei tic, delle fobie o delle ossessioni essere compendiato nelle ventuno lettere dell’alfabeto? Certamente no, ma si può provare a darne una visione di insieme, seppure necessariamente incompleta. È questo che prova a fare l’autrice, osservando con occhio benevolo la sua serie di ventuno personaggi, uno per ogni lettera dell’alfabeto, appunto. Uno sguardo acuto e ironico su quanto di reale, di grottesco o tenero, di drammatico o comico si nasconde tra le increspature delle vicende umane.
Mavie Carolina Parisi vive a Catania, dove insegna matematica e scienze. Della stessa autrice i romanzi E sono creta che muta (edizioni PerroneLab), Quando una donna (Giulio Perrone Editore), Dentro due valigie rosse (Giulio Perrone Editore). Nonostante abbia pubblicato molti racconti in varie antologie, è la prima volta che dà alle stampe una raccolta tutta sua.
«Un silenzio assoluto mi circondava e mi isolava dal resto del mondo. Non c’era nessuno accanto a me, non avvertivo alcun rumore. Nessuna presenza umana. La sola cosa che percepivo era il canto di un gallo, in lontananza, e un orologio appeso alla parete che segnava le sei». Giulio, un adolescente in crisi, viene rapito da un barbone col quale aveva instaurato un particolare rapporto d’amicizia. Inizia così una strana relazione, fatta di timori e sospetti, tra il rapitore e il rapito, l’adulto e il giovane. Nel tentativo di riscattare se stesso sul piano sociale e umano, l’uomo organizza un piano per liberare il ragazzo. Le indagini vengono svolte dal Commissario Fragalà e conducono alla scoperta del vero ideatore del rapimento. Fa da sfondo un casolare di campagna, l’atmosfera malinconica e misteriosa dei navigli e il canto di un gallo.
Caterina La Rosa La Rocca è docente di Lingua e Letteratura Inglese presso il Liceo Regina Elena di Acireale. Responsabile per diversi anni del Circolo di Lettura “Cocktail di parole”, ha collaborato come responsabile culturale con il Circolo “Penelope” di Acicastello. Nel 2010 ha organizzato il concorso letterario per le scuole “Una storia fantastica”. Finalista in diversi premi letterari, ha partecipato per anni a corsi e stage di scrittura creativa. Attrice presso il laboratorio teatrale diretto da Nicola Costa, ha collaborato con Simona Lo Iacono alla regia della Rappresentazione teatrale de Le Streghe di Lenzavacche. I suoi racconti sono presenti in numerose antologie. Ha Pubblicato i romanzi L’ultima vestale (2010) e Il segreto del cielo (2015).
Quattro donne, di classi sociali ed esperienze di vita a volte molto distanti tra loro, i cui destini sono uniti dalla guerra. Una riflessione sul tempo. Concettina è divisa tra passato e futuro e consapevolmente vuole realizzare un progetto di vita nuovo; Angela vuole modificare il suo presente ma non ha una progettualità precisa e si lascia condizionare dagli avvenimenti; sua sorella Giovanna vuole cancellare il passato comunque, il futuro non le importa quale sia purché sia; Nellina è meravigliosamente il futuro.
Gloriana Orlando è sempre vissuta a Catania, dove è nata. Insegnante di Lettere al liceo, ha pubblicato i romanzi Profumo di papaveri (2000), Quizás quizás quizás (2010), Alienor (2011), Facebook ergo sum (2013), E noi sull’illusione… (2014) e le due raccolte di racconti Oniricon (2002) e Nemesis (2007). Collabora con le riviste letterarie “Cultura e dintorni” e “Incontri”.
Mariella Bonasera, insegnante di storia e filosofia, oggi a riposo, ha coordinato per il Liceo Cutelli di Catania il dipartimento per la didattica della storia e il progetto History Store. Ha pubblicato saggi di didattica della storia e numerosi articoli di storia locale su riviste specializzate.
Il Regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi. Questo volume, con la prefazione di Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia Gran Principe d’Epiro, è un’opera corale di tre studiosi. È stato scritto con l’obiettivo di rischiarare l’orizzonte sulle vicende dell’Epiro antico e nuovo; vicende che costituiscono una chiave di lettura per comprendere la Storia ultra millenaria del nostro Continente.
L’Epiro, questo (sconosciuto) Stato che ha scritto con gli altri, la storia dell’Europa. Che origini ha? Dònde proviene, dove va? Quale la sua genesi nell’evo moderno? E cosa è stato, cosa è oggi il Regno d’Epiro e la sua Real Casa, con un Principe italiano?
Se chi ha cultura medio alta rammenta l’impresa mitica del Re Pirro che con gli elefanti, prima di Annibale, invase la nascente Italia sotto l’usbergo di Roma civilizzatrice, pochissimi conoscono le recenti vicende europee del Regno d’Epiro, che dopo il Despotato erede dell’Impero di Bisanzio e l’oblìo della dominazione ottomana, sorge alla vigilia della Grande Guerra, svanisce nel gòrgo di quel conflitto immane, rigenerasi come fenice immarcescibile alla fine del secolo ventesimo, nel presente è faro di cultura, civiltà e crogiolo di distinzioni araldiche nel solco della Tradizione balcanica, italica e cristiana, sue matrici fondative.
Il testo ha per il mondo greco un alto valore evocativo, infatti fu scritto durante le fasi del conseguimento dell’indipendenza greca nella lotta contro i turchi, fu adottato come inno ufficiale greco nel 1864 dal Re Giorgio I e, in tempi più recenti, è stato adottato come inno nazionale cipriota nel 1966.
Aldo Colleoni, triestino, accademico onorario dell’accademia delle Scienze della Mongolia, della Federazione Russa, del Khazakistan, membro del senato accademico e Preside dell’istituto di cultura indigena dell’ateneo di lingua e cultura Guaranì, istituto universitario riconosciuto di interesse nazionale dal ministero della cultura paraguayano, professore della Università di Mosca.
Valery Pavlovich Yegorov, di Sochi, esperto russo di araldica, gran commendatore e priore di numerosi ordini cavallereschi, capitano della riserva della Marina Russa; presidente della Russian Heraldic Society e di numerose altre società araldiche; a causa di gravi motivi di salute, si è ritirato a vita privata.
Francesco Giordano, catanese, scrittore e saggista, giornalista pubblicista, studioso di storia patria, di letteratura e arte; direttore di riviste letterarie e siti internet, ha pubblicato alcuni libri di successo; Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, è Delegato della Real Casa d’Epiro per la Sicilia e Malta.
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