CALTAGIRONE – Inaugurato, nella sala di rappresentanza del Palazzo Municipale, il convegno sul tema “Dalle misure di sicurezza alla sicurezza delle cure. Quale approccio per gli autori di reato?” L’evento, organizzato dal Modulo-DSM di Caltagirone e Palagonia e dall’UO Formazione dell’Asp di Catania, con il patrocinio dell’Assessorato regionale alla Salute, del Comune di Caltagirone e di tutte le Società italiane di psichiatria, intende offrire un’occasione di dibattito e confronto fra istituzioni e professionisti per trovare modalità operative al fine di accorciare le distanze tra due visioni, quella della sicurezza dei cittadini e quella della cura, nell’approccio al tema della pericolosità sociale in relazione all’esecuzione della cura in ambito psichiatrico.
I lavori sono stati aperti dalle testimonianze di due ospiti della Rems.
Il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo, ha quindi rivolto il suo indirizzo di saluto ai partecipanti.
Sono intervenuti il direttore degenerale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco; Giuseppe Di Giacomo, presidente della Commissione VI dell’Ars; i deputati regionali Francesco Cappello e Concetta Raia; Giuseppe Fichera, direttore DSM dell’Asp di Catania; Fortunato Parisi, segretario Uil di Catania.
«Nel momento del cambiamento, la cosa più difficile è partecipare al cambiamento – ha affermato Giammanco -. Il Calatino, con l’istituzione della Rems, ha accolto e vinto questa sfida e rivolgo la mia gratitudine a questa comunità e al suo sindaco, insieme a tutti gli operatori impegnati. Grazie a queste premesse, nel brevissimo periodo, inaugureremo la seconda Rems».
«La Rems di Caltagirone – ha sottolineato Digiacomo – è fra gli esperimenti migliori a livello nazionale. Questo risultato si deve non solo alla lungimiranza delle istituzioni e degli operatori, ma anche alla maturità del territorio e dei cittadini, che vantano un grande credito con la politica e le istituzioni. È una sfida di civiltà vinta».
I lavori sono proseguiti, come da programma, con la tavola rotonda sul tema “Pericolosità e cura tra magistratura e DSM”, moderata da Fedele Maurano (direttore DSM Napoli), alla quale hanno partecipato: Giuseppe Cardamone (direttore DSM Grossetto), Eugenio Aguglia (professore ordinario di Psichiatria, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania); Nunziante Rosanìa (direttore Opg Barcellona), Carmelo Gesulado Giongrandi (presidente Tribunale di sorveglianza di Catania), Letizia Bellelli (direttore Ufficio per l’esecuzione penale esterna di Catania), e i magistrati Ettore Cavallaro (Tribunale di Caltagirone) e Salvatore Platania (Procura di Caltagirone).
Nel pomeriggio di oggi, la sessione di lavoro avrà come tema di studio “Rems e Dipartimento di salute mentale Regione Sicilia”. Introdurranno i lavori Salvo Aprile e Giuseppe De Luca, rispettivamente responsabili della Rems di Caltagirone e della Rems di Naso.
«Nel corso della sessione, grazie al contributo di numerosi esperti e dei rappresentanti delle forze dell’ordine – spiega Aprile -, cercheremo di comprendere meglio il rapporto fra le Rems e i DSM, nella gestione completa dei pazienti all’arrivo e in dimissione dalle Rems. Il risultato del lavoro delle Rems in Italia è molto positivo, con una percentuale di dimissioni molto alta. A Caltagirone sono stati accolti 37 pazienti e ne sono stati dimessi 17. In via di dimissioni ne abbiamo altri 4».
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