Ritorna il “Rito della Luce”

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Ritorna il “Rito della Luce”

CATANIA – Torna il “Rito della Luce” di Antonio Presti all’ottava edizione del Rito della Luce (domenica 25 giugno, dalle 15 al tramonto),intorno alla Piramide di Mauro Staccioli – 38° parallelo di Motta d’Affermo – e lo fa utilizzando come chiave della manifestazione la parola “innesto”.

“Un innesto di Bellezza – ha spiegato il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte-  nel corpo di una società malata: le statistiche italiane parlano di una percentuale del 70% di analfabeti funzionali: sono entrati in crisi molti dei percorsi didattici e culturali finora sperimentati, la popolazione si è autoreclusa in un individualismo ottuso, in una mediocrità che non conosce più sogni o utopie. Il Rito della Luce celebra una condizione di passaggio, un percorso verso la conoscenza e la condivisione del sapere: elementi fondamentali in un contesto immobile e antiquato come quello siciliano, troppo spesso sordo nei confronti dell’innovazione e del contemporaneo”.

Innesti, come nei versi di Giuseppe Ungaretti:

“Sono un poeta

un grido unanime

sono un grumo di sogni

Sono un frutto

d’innumerevoli contrasti d’innesti

maturato in una sera”.

Insomma,  un momento di rigenerazione in cui le arti liberano l’energia universale per favorire un percorso di elevazione spirituale: pittori, poeti, performer, danzatori e attori condivideranno con il pubblico (invitato a indossare abiti bianchi) un rito che sprigiona la propria potenza dal caos, la purezza da una nuova e indispensabile necessità di ascolto. E i versi dell’immenso Ungaretti come rappresentano l’ideale passaggio di consegne dal G37 della Poesia al Rito.
“Nonostante il terrore indotto da un sistema deviato che suggerisce la fuga – dichiara Presti –  invito i giovani a non abbandonare la nostra terra di Sicilia e l’Italia intera. Il vero potere è il sapere, la cultura è l’unico mezzo per affermare una nuova via di futuro: spegnere gli strumenti tecnologici per accendere le coscienze, questo il senso dell’innesto, un percorso di conoscenza che solo ai giovani è lecito intraprendere. Se l’albero della vita è oggi malato di ignoranza, l’innesto del sapere è la sola cura per un nuovo umanesimo”.

 

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