Anche Catania non si esime dalla terribile piaga dell’uso delle sostanze stupefacenti,con effetti negativi socio-sanitari ed economici che sono sotto gli occhi di tutti.
Ma il consumo è cosi elevato? Una relazione parlamentare sul consumo e in generale sullo stato del fenomeno della tossicodipendenza afferma che dal 2009 in poi,a causa della crisi economica, il fenomeno è in calo e non di poco, anche se un successivo documento dice che diminuendo il costo della dose il fenomeno è di nuovo in aumento,questo il dato statistico nazionale del fenomeno, ma la realtà locale della città di Catania quale è?
Gli operatori del settore che si occupano di prevenire, perseguire, assistere e disintossicare sono concordi nell’affermare che se ci fù un calo all’inizio della crisi esso fu solo temporaneo visto che con la diminuzione del prezzo la vendita riprese a salire , soprattutto a discapito della qualità. Bisogna inoltre chiarire che il target di chi fa uso di sostanze stupefacenti è notevolmente cambiato rispetto a 25-30 anni fa quando per tossico si intendeva solo colui che faceva uso di eroina. Oggi si abbracciano tutti i tipi di droghe da quelle leggere, alle pillole chimiche ma è la cocaina che la fa da padrone. Parliamo di ricadute economiche; non esistono dati certi su coloro che vivono di questa attività illecita, ma ci si orienta che a Catania 1000-1500 (un dato da prendere con i dovuti dubbi) persone divisi tra le varie “famiglie” ed in tutti i quartieri direttamente o indirettamente vivono di questo illecito, senza contare poi l’indotto commerciale che fa i Catania una città che basa la sua economia per buona parte dipendente da questa fonte di reato, giungendo a creare posti di lavoro ambiti.
Fonti delle forze dell’ordine affermano che nonostante persistono le “roccaforti” storiche dello spaccio a Catania quartieri come San Cristoforo, Picanello e Librino tutta Catania anche quella bene in zone inimmaginabili, è coinvolta nello spaccio.
Sovente l’antidroga della Mobile o i Condor dei Carabinieri durante i servizi di prevenzione notano le cosiddette “vedette” in vie di Catania assolutamente impensabili.
Si arriva anche alla “industrializzazione” dello spaccio dove le piazze e le vie predisposte a tale scopo sono divise tra le famiglie non per territorio ma bensi per fascia di orario con gli spacciatori che si danno il cambio, che fanno la pausa pranzo sul posto, che fanno gli straordinari nei giorni prefestivi delle feste comandate, il tutto con un continuo via vai di clienti.
Me negl’anni come è cambiato la figura del tossico? Ci risponde una farmacista : Una volta il tossico era eroinomane, facilmente individuabile anche fisicamente il quale entrava in farmacia per chiedere la siringa di insulina e acqua distillata. Individuabile nella terminologia chiedeva “due una”, oppure chiedeva psicofarmaci ancora oggi in commercio ma per usi terapeutici, per cercare di sostituire l’eroina.
Oggi invece il tossico non è individuabile facilmente non chiede più queste cose in farmacia, perchè le sostanze stupefacenti che assumono sono evidentemente cambiate.
A tale proposito sentiamo che cosa ha da dire il direttore di una comunità di recupero tossico dipendenti.
Col tempo l’uso delle sostanze stupefacenti è cambiato in conseguenza dell’aumentata offerta e dell’ampliamento del cosiddetto mercato delle droghe tra i giovani e non solo. Oggi vanno usate, la cocaina, l’alcool, gli allucinogeni, le anfetamine,la canapa (marijuana ed hashish),l’Ecstasy e le sue variazioni (MDMA,Adam,X,XTC etc), oltre ad altre sostanze che invadono il mercato, purtroppo molto pericolose per la vita, che in genere hanno un nome ed una evidenza soltanto dopo che hanno procurato la morte tra i primi utilizzatori.
Lei che è operatore del settore del recupero dei tossicodipendenti che differenza nota dal consumo di una volta al consumo di oggi?
E’ evidente che il mercato delle droghe si modula nel tempo sia in relazione alle proprie esigenze che in relazione alle variabili sociali e culturali, nel senso che ogni epoca e quindi ogni società ricerca e trova quello di cui abbisogna ed in questo il mercato talvolta non solo è efficace nelle intuizioni ma spesso riesce ad anticipare la domanda e a condizionarla fortemente.
In questo contesto, è evidente che il crescente numero di consumatori e la più ampia disponibilità di stupefacenti ha concorso a modificare le abitudini e le modalità di consumo, sia tra i giovani che tra gli adulti.
Tra i giovani in particolare si è certamente diffusa la tendenza ad assumere più sostanze differenti nella stessa giornata o serata, si pensi sabato notte, così tra gli adulti è di moda incontrarsi nei salotti bene delle città e consumare cocaina nei fine settimana.
Quindi sono cambiate anche i metodi di terapia? E di conseguenza anche le difficoltà?
La comunità opera in stretto contatto con il S.e.r.T.(Servizio Territoriale per Tossicodipendenti)il quale ci fornisce il programma. di metadone con cui a volte vengono a accolti i pazienti. Persone che nella maggioranza dei casi mostra i segni dell’abuso di sostanze stupefacenti sia nel corpo che nella psiche e nei comportamenti. In tale condizione la comunità provvede all’assunzione di farmaci e psicofarmaci il tempo necessario al miglioramento del loro stato di salute.
Ovviamente integrato da un programma di riabilitazione che trova origine sia dalle indicazione del S.e.r.T. sia da valutazioni fatte in loco dagli operatori della comunità stessa.
Tale programma seguito da psicologi, prevede colloqui individuali o di gruppo,in particolari per gli alcolisti,continui rapporti con le famiglie e scambio di informazioni con il S.e.r.t. di provenienza. Prevedendo inoltre l’ergoterapia(una terapia basata sul lavoro cioè tenersi occupati fisicamente e mentalmente nata alla fine del “700 “metodo più efficace della fisioterapia in alcuni casi e pazienti N.d.A.) come strumento fondamentale di riabilitazione.
La maggiore difficoltà è quella di operare con persone che hanno un particolare vissuto talmente complesso è sofferto che spesso non è facilmente intellegibile.
A ciò si aggiunge che avendo subito danni irreversibili al cervello da questo miscuglio di stupefacenti, non sempre i loro comportamenti ci danno una mano di aiuto nella lunga via della guarigione.
Le Istituzioni invece affrontano il problema della tossicodipendenza attraverso le S.e.r,t.
Che cosa è la S.e.r.t?
Le S.e.r.t servizio territoriale per la tossicodipendenza nasce nel 1990, uniche nel loro genere in Europa sono circa 550 . L’Italia è l’unico paese all’interno della Comunità Europea mette all’interno del servizio sanitario nazionale una rete specifica per la prevenzione e cura delle dipendenze sia da droga che da alcol.
Questo servizio nasce per l’esigenza di prevenire la diffusione dell’AIDS attraverso la diffusione del consumo di eroina, primo veicolo allora di diffusione della malattia.
Oggi il tossicodipendente che si rivolge alle nostre strutture viene assistito non solo per aiutarlo a smettere ma viene anche controllato in maniera capillare da un punto di vista sanitario ovviamente il piano terapeutico comprende anche la partecipazione dei familiari.
Come affrontate quindi la disintossicazione dei pazienti?
Prima di tutto facciamo opera di prevenzione capillare nelle scuole sopratutto elementari in modo da inculcare sin da piccoli che drogarsi fa male.
Poi curiamo il tossicodipendente attraverso si il metadone elemento assolutamente necessario, sopratutto per l’eroinomane, ma anche attraverso cure farmaceutiche e trattamenti riabilitativi psicologiche e psichiatriche.
Ovviamente ribadisco facciamo i controlli di hiv e di altre malattie, non è un lavoro facile, ogni paziente ha la sua storia sopratutto con l’uso delle sostanze tossiche che hanno sostituito l’eroina, in modo particolare la cocaina.
Si spieghi meglio?
Di per sé tutte le sostanze tossiche provocano danni al cervello ma la cocaina è la sostanza che ha maggiore effetto nel centro encefalo dove si trovano le codificazioni degli istinti dell’uomo.
La cocaina è il più potente stimolante naturale quindi tende ad annullare gli istinti dell’uomo da quelli inibitori, a quelli della fame o della sete, gli effetti sugli individui sono alla vista di tutti. Induce a aumentare gli istinti violenti, disinibendo rapidamente i centri di controllo nervosi provocando comportamenti asociali e criminali, dove la persona si sente tra l’altro, depressa apatica e con stati paranoici.
Aggiungo che non è assolutamente vero che non c’è più il consumo di eroina solo che si sono modificati i modi di usarla oggi non la si inietta per endovena con la famosa siringa da insulina, oggi la si fuma o la si sniffa è però vero che la massa non fa uso di eroina, lo vediamo dal numero esiguo di eroinomani che transitano nei nostri ambulatori dove sono rimasti per lo più gli eroinomani cronici da anni.
Quindi il vero problema delle dipendenze consiste nella recidività del uso di sostanze stupefacenti sopratutto di quelle come la coca che colpiscono i centri nervosi dando quel piacere ma distruggendo il cervello di chi ne fa uso. E bene sapere che il mercato mette a disposizione una notevole quantità di cocaina a prezzi stracciati ma tagliata malissimo.
Da quello che stà affermando si può benissimo dire che il servizio si raffronta con pazienti che fanno uso di cocaina?
Esatto, con effetti assolutamente disastrosi per il paziente, vede la cocaina per i soggetti affetti da problemi ad esempio cardiaci è veleno puro, dove gli aspetti tossicologici provocano gradualmente tachicardia, aritmia, per arrivare all’infarto.
Ovviamente questo non preclude che i pazienti cardiologicamente sani non si ammalino. Anche la coca come l’eroina negl’anni novanta,a stà diventando una piaga sociale il paziente che fa uso di coca non si rende conto nell’immediatezza di essere un tossicodipendente arrivando al punto da bruciarsi i neuroni diventando un soggetto schizofrenico.
Ma che targhet sociale c’è nel consumo di droga?
Socialmente parlando non c’è differenza tra il ricco e il povero, tra il professionista e l’operaio tutti fanno uso indiscriminatamente di droga.
La differenza consiste nel modo differenti di fare uso di sostanze stupefacenti, l’adulto preferisce la coca che gli dà quella sensazione di onnipotenza all’inizio anche sessuale.
I ragazzi invece cresciuti nella cultura dello sballo per cercare di medicare dei disagi sociali familiari, preferiscono le anfetamine e l’exstasi associandole all’alcol provocando un mix devastante. Nel servizio S.e.r.t. i pochi minorenni vengono accompagnati da genitori sopratutto perchè pescati con lo spinello.
Invece i cocainomani per lo più sono uomini che oscillano tre una fascia di età che và dai 25 ai 45 anni è sono le famiglie, mogli, figli, genitori che gli impongono di venire da noi perchè sopraffatti dalla situazione incresciosa che si viene a creare a casa.
Ma chi è il tossicodipendente-spacciatore a Catania? Che fa? Perchè lo fa?
Per rispondere a queste domande vado, in una zona famosa per lo spaccio a Catania, dopo neppure 10 minuti di paziente attesa vengo avvicinato separatamente da un paio di tipi che mi chiedono che cosa cercavo. Intuendo il vero motivo uno mi manda a quel paese l’altro senza dire nulla si allontana, rimango ad aspettare.
Alla fine si avvicina un ragazzo di circa 22 anni Edoardo mi dice di chiamarsi (sarà vero?) gli chiedo da quanto tempo usi la droga? Che cosa usi?
Da quando avevo 14 anni, ho sempre usato la cocaina ma non sono dipendente da essa( tremava come una foglia)
I tuoi genitori che dicono? Lo sanno?
Mio padre se ne frega ha abusato di mè dall’età di 12 anni per fortuna un giorno mi ero fatto una pista è ho avuto il coraggio di dargli una coltellata.
Dove prendi i soldi per farti le piste?
Lavoretti saltuari, poi aiuto certi “amici”, ma non mi fare dire di più,oppure quando non ho proprio come fare vado al s.e.r.t. la mi danno una mano poi riprendo ma perchè lo voglio io non perchè ne ho di bisogno.
L’intervista si chiude qui. Ma in discoteca come funziona?
Li la cosa cambia tramite chiedendo in giro mi si dice che il sabato sera in discoteca ci vanno per sballare come? Con le pasticche, ma chi sono quelli che si impasticcano? Sono ragazzi, alcuni di buona famiglia con voti alti, altri che esprimono un disaggio sociale e familiare non indifferente. che vivono il sabato in virtù dello sballo e lo fanno con le pasticche (anfetamine, exstasi) pochi tra i ragazzi in disco usano la coca, ma aggiungono anche molte dosi di alcol, altro problema perché ultimamente molti gestori per lucrare di più somministrano liquori scadenti che fanno ancora più danno.
Chi si occupa però delle emergenze sanitarie del fenomeno che ne pensa? Chiediamolo ad un medico della C.R.I.
Dott. la C.R.I. Come fa la prevenzione?
Le rispondo subito dopo aver fatto una premessa, oggi la C.R.I. Non è il 118, svolgiamo però la nostra attività in supporto alle ambulanze del 118 e al sistema dell’emergenza ed urgenza sanitaria.
Periodicamente la C.R.I. È impegnata con campagne nazionali volte alla sensibilizzazione degli effetti negativi degli stupefacenti, campagne rivolte sopratutto verso i giovani categoria molto a rischio.
Come si svolge il vostro lavoro sulle ambulanze quando c’è un’emergenza per droga?
Le azioni che l’operatore mette in essere variano da circostanza a circostanza in funzione della tipologia di intervento, garantendo ovviamente la sicurezza dei nostri operatori. Nelle situazioni più gravi si richiede l’intervento del 118 con medico a bordo per fornire tempestivamente le cure più urgenti in attesa di arrivare al Pronto soccorso.
Le giornante con un maggiore numero di interventi e dove avvengono?
Difficile fare una casistica, di solito abbiamo delle punte maggiori di intervento per questo genere di cose nei fine settimana dove giovani colti da malore perchè alla prima esperienza con le droghe leggere mischiano spinello e alcol. I luoghi pe lo più sono strade oppure luoghi pubblici, quando però interveniamo in abitazioni private li troviamo il tossico dipendente cronico
Durante l’intervento gli equipaggi come si confrontano con il tossico?
Il nostro atteggiamento con il paziente tossico è mirato a fargli mantenere la calma, monitorando ovviamente i parametri vitali fino all’arrivo al pronto soccorso.
Situazioni drammatiche?
Già di per sé questo tipo di intervento è “umanamente drammatico”. Però se ci si riferisce a situazioni pericolose per gli equipaggi beh !! ogni tanto capita di trovarsi davanti un soggetto particolarmente vivace dovuto anche alla crisi di astinenza, ma gli operatori impiegati a bordo delle ambulanze, sono preparati a fronteggiare questo tipo di situazioni.
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