CATANIA – E’ stata restituita ai catanesi la Fontana di Sant’Agata collocata accanto alla Porta Uzeda, su una delle robuste pareti delle fortificazioni rinascimentali della Città di Catania, che era stata vandalizzata da ignoti alcune settimane fa. La fontana, edificata nel 1621 per iniziativa di Francesco Lanario, Duca di Carpignano, era stata recentemente vandalizzata nelle parti figurative dell’icona marmorea di Sant’Agata. I danni vistosi apparivano irreparabili ma la sinergia tra il Comune e l’Accademia di Belle Arti ha prodotto un autentico prodigio conservativo sia per la celerità operativa che per il risultato formale.
Alla cerimonia di riconsegna della scultura alla città hanno preso parte il sindaco di Catania Enzo Bianco, l’Arcivescovo Metropolita Salvatore Gristina, il parroco della Cattedrale Barbaro Scionti, il Direttore dell’Accademia di Belle Arti Virgilio Piccari, il presidente del Comitato per i festeggiamenti agatini Francesco Marano, il presidente onorario dello stesso Luigi Maina. L’architetto Piccari era accompagnato da un nutrito gruppo di allievi e docenti dell’istituzione artistica.
Ha aperto la cerimonia inaugurale Piccari che ha ricordato come, nonostante il caldo di luglio e agosto i professori di Restauro Antonella Foti e Rocco Froiio, il professore di Storia dell’Arte Paolo Giansiracusa e i loro allievi restauratori Sara Albanese, Paola Ciappina, Roberto Caccamo, Veronica Fazio e Roberta Tringali, siano riusciti a consegnare per tempo, qualche giorno prima dei festeggiamenti d’agosto, la monumentale fontana alla pubblica fruizione. Il Direttore ha colto l’occasione per sottolineare la disponibilità dell’Accademia in tutte quelle occasioni che dal punto di vista del restauro e della conservazione richiedano professionalità e tempestività.
Il Sindaco Bianco dopo aver svelato l’icona di Sant’Agata ha ringraziato l’Accademia e ha ribadito che tutte le azioni di vandalismo a carico dei beni culturali della città saranno perseguite in termini di legge. Bianco non ha mancato di sottolineare come Sant’Agata rappresenti un punto di forza sociale e di convergenza spirituale non solo per i catanesi. Il Sindaco ha anche auspicato che la salvaguardia della fontana rientri tra gli interessi della collettività. Infatti la vera protezione dell’icona è legata alla fede e alla vigilanza dei cittadini.
Monsignor Salvatore Gristina dopo aver benedetto l’opera riconsegnata ha puntato al valore spirituale di Sant’Agata indicandola come la vergine e martire dei giovani. Agata, martirizzata giovanissima, dialoga con l’umanità nuova per la quale deve essere un modello di riferimento . Dopo le feste agatine il cantiere di restauro sarà riaperto ancora una volta per gli ultimi dettagli di riconfigurazione plastica. Ancora una volta quindi i Professori Antonella Foti e Rocco Froiio, con i propri allievi restauratori, saranno chiamati per completare questa delicata opera di recupero strutturale e formale.
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