PALERMO – Domenica 10 settembre, in un pomeriggio afoso, presso la sala di un hotel Palermitano il popolo della sinistra incorona Claudio Fava candidato ufficiale alla corsa per la Presidenza della Regione Siciliana. Candidatura – come sottolineato durante il suo intervento-“ non di servizio, non di testimonianza “io c’ero” ma per vincere”- per una Sicilia che ha il bisogno di dare una stacco a tutto quello che è successo con i precedenti governi: le giunte Cuffaro , Lombardo e quella disastrosa di Crocetta.
Al tavolo della presidenza, oltre a Mariella Maggio deputata regionale di Palermo dell’Art. 1, c’era anche Ottavio Navarra, l’imprenditore che fino all’ultimo a cercato la candidatura a sinistra. Ieri invece la sua presenza era per testimoniare l’avvenuta unità sotto il nome di Claudio Fava .”chiedo scusa per gli errori commessi e per quelli che si commetteranno- esordisce Navarra- dovuti al fatto che nella sinistra ci sono diverse anime che tra di loro dialogano, si scontrano e riconoscendo ciò si farà un passo avanti notevole”.
Navarra poi fa uno storico dei governi siciliani dell’ultimo ventennio, che hanno defraudato l’isola non solo di risorse ma anche di quello statuto che è stato calpestato in nome di una sudditanza a Roma e per ultimo al PD.
Fava- esordisce- le decisioni nella sinistra le prendono i militanti assieme alla dirigenza “non come Crocetta che va a Roma dove ottiene prebende e in cambio di ritirare la Sua candidatura e appoggiare Micari , dove il PD Romano che in questi ultimi anni ha fatto ferro e fuoco contro la giunta Crocetta ora si rimangia tutto.” A Roma va Alfano a vendere il suo appoggio rendendo l’elettore siciliano carne da macello elettorale.
Non si è capito che queste sono elezioni importanti non solo per la Sicilia ma anche per il Paese, quindi quello che si decide lo si deve fare quà “debbono essere i Siciliani a decidere”. La proposta della sinistra di Fava non è un censimento di quanti voti si hanno, ma l’inizio di un cammino, avendo cura di togliere il popolo Siciliano dalla morsa di scegliere tra la rabbia e la rassegnazione ,la sinistra siciliana fa la differenza . Tra la rabbia populista Grillina che inculca l’idea che riducendo il vitalizio si risolvono tutti i mali e la rassegnazione “tanto le cose vanno male lo stesso”si inserisce la Sinistra di Fava con progetti di discontinuità dando la possibilità al popolo siciliano di dire la sua.
Fava poi fa un affondo al M5S quando ad Alcamo, terra di mezzo a guida Grillina non dice una parola contro al mafia anzi “ si è preferito coniare il termine di abusivismo sociale perché attrae più voti dell’antimafia” risponde poi a Cancelleri il candidato Grillino che rispondendo aveva detto “noi contro la mafia facciamo i fatti “ Fava- “si i fatti come nelle migliori famiglie della DC del Passato” però non si fa nulla per le 6000 case abusive di Bagheria, la maggior parte seconde e terze casa riconducibili anche a consiglieri comunali Grillini e a parenti del sindaco Grillino il quale fa un regolamento ad oc per fermare l’abbattimento “ abbatteremo le case quando il comune avrà i soldi “ quindi Patrizio Cinque sana l’abusivismo edilizio a Bagheria viva la rabbia Grillina contro i vitalizzi.
Fava cita Micari, il canditato ex rettore di Palemo del centro sinistra, che come sua prima uscita va ad omaggiare a Catania Mario Ciancio della Sicilia, rinviato a giudizio per mafia e dove il Sindaco di Catania manda il suo segretario particolare all’incontro, mossa poco opportuna, visto che il comune si deve costituire parte civile nel processo a Ciancio , questo evidenzia la mancanza di discontinuità con il passato.
“Nello Musumeci- continua Fava- persona perbene , ma dalla foto di gruppo si capisce che i suoi voti provengono da Cuffaro, Lombardo, Micciche e per ultimo da quel Pellegrino con la famiglia in odore di 41/bis.
Fava quindi non si candita per testimoniare la presenza ma per rompere questo filo di continuità che gli altri canditati hanno con il passato “IO MI CANDITO PER VINCERE” alla fine tra le ovazioni chiede all’amico Ottavio Navarra, compagno di tante battaglie, di affiancalo come vice presidente in questa battaglia , che promette sarà una battaglia fatto con il sorriso e non con l’aria arcigna di rabbia repressa , come di solito gli imputano.
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