CATANIA – “Un simbolo di energia positiva per affrontare le future sfide”. Con queste parole il sindaco di Catania Enzo Bianco ha consegnato l’elefantino d’argento allo spadista Paolo Pizzo nel corso di una breve cerimonia svoltasi nel Salone Bellini del Palazzo degli elefanti e alla quale erano presenti anche il presidente del Cnr Massimo Inguscio, amico della famiglia Pizzo, e il giornalista della Gazzetta dello Sport Maurizio Nicita, autore con Pizzo del volume biografico “Stoccata vincente”.
Paolo Pizzo, catanese, 34 anni, appartenente a una nota famiglia di sportivi, è uno dei più prestigiosi schermidori italiani, con uno straordinario palmares che comprende tra l’altro un argento olimpico a squadre Rio e due titoli mondiali di spada, il primo conquistato proprio a Catania nel 2011, l’ultimo ottenuto a Lipsia nel luglio scorso.
“Catania – ha detto Bianco – ha un’antica, alta, straordinaria tradizione nella scherma. Da decenni atleti catanesi vincono medaglie nelle Olimpiadi e nei Campionati del mondo. Nello stesso Palazzo degli elefanti ci sono alcune medaglie vinte alle Olimpiadi da atleti di Catania. Ne cito uno per tutti: quella straordinaria figura di sportivo e di uomo che fu Angelo Arcidiacono. Paolo Pizzo ha portato avanti questa tradizione: non solo per la seconda volta ha vinto il titolo mondiale di spada ed è in predicato di avere ancor oggi, un futuro da olimpionico, ma è anche un campione dal punto di vista umano. Ecco perché Catania ha voluto consegnargli questo riconoscimento”.
“Questa città – ha detto Pizzo dopo aver ricevuto il riconoscimento dalle mani del Sindaco – mi dà sempre una gran forza e l’elefantino d’argento è il simbolo della mia terra e anche della mia voglia di vincere. Per questo ho voluto portare qui oggi la medaglia d’oro conquistata a Lipsia e l’argento di Rio”.
Tra qualche giorno, il 15 settembre, Paolo Pizzo sarà in pedana ad Acireale, a pochi chilometri da Catania, per la prova individuale dei Campionati del mondo militari, e il 17 per quella a squadre.
“Mi provoca una certa ansia – ha detto parlando con i giornalisti dopo la cerimonia – il fatto di presentarmi davanti a chi mi vuole bene fresco di titolo. Questa sarà la prima uscita stagionale da campione del mondo e avrò tutti gli occhi addosso, anche se non si tratta di una gara di primissimo piano ha per me tanti importanti significati: si disputa nella mia terra, gareggio da militare, quindi difendo i colori dell’Aeronautica che mi ha portato in alto”.
Al termine della cerimonia, alla quale erano presenti anche i genitori, Pizzo ha donato a Bianco una copia di “Stoccata vincente”, che narra anche delle vicissitudini del Campione.
“Paolo Pizzo – ha spiegato il coautore Nicita – è qualcosa di più che un atleta, non tanto per la malattia che ne ha contraddistinto la crescita, quanto per la capacità che ha di rialzarsi sempre, di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà come ha dimostrato una volta di più nel luglio scorso a Lipsia vincendo il suo secondo mondiale”.
Dopo la cerimonia il sindaco Bianco ha condotto Pizzo e i giornalisti a vedere la teca che, in uno dei salottini di Palazzo degli elefanti, sono custodite le medaglie di Arcidiacono
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