ROMA – “La percezione che abbiamo avuto di questa terza Conferenza nazionale sulla famiglia è che la famiglia esce da un circuito di attenzione che era prevalentemente, se non esclusivamente, del mondo cattolico. Adesso appartiene a tutte le componenti della società italiana uscendo da una visione di assistenza per passare ad una visione, invece, di investimento. Cominciano, dunque, ad esserci sensibilità, attenzione e risorse per mettere in atto delle concrete politiche di investimento”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale di Anci e sindaco di Catania Enzo Bianco intervenendo questa mattina, in Campidoglio, alla giornata conclusiva della terza Conferenza nazionale sulla famiglia. La due giorni, organizzata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il supporto dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, ha visto gli interventi, tra gli altri, della Sottosegretaria Maria Elena Boschi, della ministra dell’istruzione Valeria Fedeli e del ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan.
Bianco ha sottolineato l’impegno dei Comuni nel garantire politiche a sostegno delle famiglie nonostante i tagli alla spesa pubblica abbiano inciso maggiormente sugli enti locali.
“I Comuni – ha precisato Bianco – sono stati in grande difficoltà in questi anni. La spending review ha colpito molto più duramente i comuni rispetto alle altre componenti della Repubblica. C’è da dire, però, che oggi qualche risorsa comincia ad esserci e i Comuni stanno investendo con iniziative di grande respiro culturale per affrontare le tematiche della povertà”.
Non solo contrasto alla povertà, l’impegno e l’azione dei Comuni va anche nella direzione del contrasto alla violenza nei confronti dei bambini e delle donne e verso l’integrazione e l’accoglienza dei migranti. Bianco ha posto l’accento sul tema dell’ius soli ricordando l’iniziata del Comune di Catania che ha istituito il registro “Catanesi per nascita” nel servizio anagrafe.
“Siamo sempre più convinti – ha concluso Bianco – che una buona integrazione è quella che ci consente di contrastare anche il fenomeno, che si registra anche in altri paesi, dei migranti di seconda generazione, o dei figli dei migranti, che diventano focolaio di azioni violente. I Comuni sono in prima linea in questo processo e faranno la loro parte. Partecipiamo insieme con il governo e le regioni nella definizione delle linee politiche di welfare”.
La Conferenza, che ha visto la attiva partecipazione delle Istituzioni di tutti i livelli di governo, a partire dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dalla presidente della Camera Laura Boldrini, delle parti sociali e, naturalmente, delle organizzazioni rappresentative della società civile, ha afrontato temi di grande rilevanza ed attualità quali quelli della crisi demografica, delle politiche fiscali a favore della famiglia e delle misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
La Conferenza è stata, dunque, un’occasione di riflessione, partecipazione, confronto e di dibattito sui temi della famiglia, considerata in tutte le sue componenti e problematiche generazionali, ed ha avuto come focus la discussione ed il confronto delle linee generali del prossimo Piano Nazionale per la Famiglia, sulla base dei lavori sinora portati avanti dall’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, ricostituito nel settembre dello scorso anno.
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