Si tiene in questi giorni a Sant’Alessio, in provincia di Messina, la seconda edizione del Sicily Tibet Festival. La kermesse è interamente a scopo benefico e vedrà infatti la presenza di nove tra monaci e artisti provenienti dal Tibet, assieme al Lama Jampa, giunti dall’estremo oriente come ambasciatori della pace interiore con lo scopo di raccogliere fondi da devolvere a “Mahakaruna Peace Foundetion”, associazione che da tempo si occupa di bambini senza casa o disagiati, scuole, anziani e indigenti nel territorio tibetano. Il cuore della manifestazione, che vedrà come prestigiosa sede il “Parco Ducale”, a Sant’Alessio in via Mantineo n. 13, ruoterà intorno alla realizzazione dei grandi mandala di sabbia, performance unica nel suo genere, simbolo di pace, amore e fratellanza la cui realizzazione curata interamente dai monaci sarà visibile durante tutto il periodo del festival
Previsto anche il gemellaggio tra Etna ed Himalaya. In collaborazione con il parco dell’Etna. Infatti lunedì 16 ottobre 2017, alle 9,30, ai Crateri Silvestri, Etna Sud, quota 1900 metri circa, si sancirà invece il gemellaggio fra Etna e Himalaya, con lo spargimento della “sabbia sacra” del Mandala, la terra proveniente dalla grande catena asiatica, sui bellissimi coni spenti, tra i luoghi simbolo più conosciuti dell’Etna. L’energia dei due complessi montuosi si unirà dunque simbolicamente, con un atto altamente significativo che evocherà un messaggio di pace, fratellanza, speranza fra i popoli d’oriente e d’occidente, in uno scenario naturale straordinario come il Parco dell’Etna.
A spargere la sabbia himalayana sulla Muntagna siciliana saranno nove tra monaci e artisti provenienti dal Tibet, assieme al Lama Jampa, giunti dall’estremo oriente come ambasciatori della pace interiore, con lo scopo di raccogliere fondi da devolvere a “Mahakaruna Peace Foundation”, associazione che da tempo si occupa di bambini senza casa o disagiati, scuole, anziani e indigenti nel territorio tibetano. La delegazione dei monaci tibetani sarà poi “ambasciatrice”, al suo ritorno, di un’ampolla contenente le ceneri dell’Etna, che verrà trasportata e simbolicamente sparsa sull’Himalaya.
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