“Questa nostra Costituzione”… certo non si può pretendere che qualcuno, oggi, in questi tempi di grande distrazione, si possa ricordare del saggio contenuto nel libro “Dieci anni dopo” scritto da Pietro Calamandrei e edito da Laterza. E neppure della pubblicazione più recente di omonimo libretto in edizione economica, del 1995, per la Bompiani, con una splendida prefazione scritta da Alessandro Galante Garrone. Forse qualcuno si ricorderà di Calamandrei. Si, quello dell’epigrafe: “Lo avrai camerata Kesserling…”. Come? Cos’è un’epigrafe e Kesserling chi era? Meglio lasciare perdere.
Per i più smemorati ci permettiamo di ricordare che Calamandrei fu un insigne giurista, antifascista, padre costituente. E di costituzione, indegnamente, ci accingiamo a parlare visto che da un po’ di tempo a questa parte sull’argomento si fa un tantino di confusione.
Ci sono tanti “signori”, politici compresi, che, oltre a un po’ di tecnica amministrativa e qualche nozione elementare di politica, dovrebbero leggere la Costituzione. Anche perché le situazioni di “fatto” non valgono, quelle che realmente hanno valore sono le regole scritte ed a queste si deve assolutamente rifare il Capo dello Stato che ne è il garante di fronte alla Nazione. L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. E questi limiti sono dettati innanzitutto dall’articolo 67: ”Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Poi c’è l’articolo 87 secondo il quale il Presidente della Repubblica «Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione» e poi l’88 «Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse». Ed infine l’articolo 92 “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”. Dunque in Italia, secondo la Costituzione, il presidente del Consiglio viene nominato dal Presidente della Repubblica nel momento in cui in Parlamento si determina una maggioranza. Se tale maggioranza non viene più ad esistere il Presidente avvia le consultazioni per vedere se è possibile ricomporre una nuova maggioranza e se ciò non è possibile scioglie le Camere ed indice nuove elezioni. L’individuazione di un eventuale premier, che da qualche anno è in voga in Italia, è un fatto meramente legato alla strategia elettorale e non certo alla legge. Cosa ben diversa da quanto avviene con l’elezione per i presidenti di Regione e Provincia e per i sindaci che, realmente, vengono eletti dal popolo.
In occasione del 70° Anniversario della Costituzione, la Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con gli Editori Laterza, ha ben pensato di invitare studenti e cittadini a prender parte al dialogo sulla Carta Costituzionale. La seconda tappa nel capolugo etneo, dopo quella di Milano.
Gli incontri accompagnano la Carta Costituzionale nelle dodici città italiane che ne ospitano la mostra itinerante. Sono strutturati nella forma di un dialogo tra un giurista e un ricercatore di altra materia, e coordinati da un giornalista.
Sulla Costituzione, nell’appuntamento catanese, si sono confrontati: Enzo Bianco, il sindaco di Catania e presidente del Consiglio Nazionale dell’Ance, Lorenza Carlassare, costituzionalista italiana, professoressa emerita di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Padova e Chiara Saraceno, sociologa, honorary fellow del Collegio Carlo Alberto di Torino coordinate da Elisa Anzaldo, Capo Redattrice della Pagina Società del TG1.
Argomento del confronto è stato la “Solidarietà”, in riferimento al secondo articolo della Costituzione. A ciascuna delle città sono associati, infatti, uno dei principi fondamentali e il tema cardine ad esso ispirato. Lo scopo è quello di promuovere occasioni di dialogo utili a guidare studenti e cittadini nella comprensione del valore storico e culturale della Carta Costituzionale. In apertura dell’incontro è stato proiettato un filmato realizzato da Rai 3 per i “Dialoghi sulla Costituzione”.
Nell’anno delle celebrazioni per il 70° Anniversario della Costituzione della Repubblica Italiana, questo progetto vuole tracciare un percorso simbolico tra la nascita della Repubblica e i nostri giorni, creando uno spazio rappresentativo e aperto alla cittadinanza.
“Il Viaggio della Costituzione”, dopo Milano e Catania, farà tappa insieme ai “Dialoghi sulla Costituzione” a Reggio Calabria, Bari, Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi e Reggio Emilia.
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