CATANIA – L’amministratore unico di Pubbliservizi, Silvio Ontario, risponde per fare chiarezza su quanto detto e affermato da più parti sulla situazione dell’azienda partecipata della Città Metropolitana oppure, forse, della “vecchia/nuova” Provincia Regionale.
Precisa Ontario: «Talune ricostruzioni stampa degli ultimi giorni riportano delle approssimative deduzioni derivate da scarsa conoscenza delle dinamiche societarie e delle norme statutarie di PubbliServizi. Fin dal mio insediamento, sul finire dello scorso mar-zo, ho avuto l’assoluta consapevolezza che per traghettare la società in acque meno burrascose di quelle in cui navigava si sarebbe dovuta operare una rigida politica di tagli alle spese e risparmi di scala. La mia gestione è nata con una serie di criticità che vedevano la società indebitata per circa 6 milioni di euro verso i fornitori e una parte di anticipazioni fatte dalla proprietà ai precedenti amministratori (2 milioni in totale) già in fase di scompito quando sono arrivato. Oltre al canone ridotto, mi sono trovato ad affrontare dei ritardi insormontabili, un capitale sociale eroso fino all’osso e la crisi di liquidità della Città metropolitana, causata dal mancato trasferimento di fondi assolutamente dovuti. Non è stato certo facile, ma io e il mio team in questi mesi, sostenuti dalla Città metropolitana, siamo riusciti a ottenere risultati significativi, a partire dall’attivazione di procedure di saldo e stralcio dei debiti acquisiti con i fornitori per un risparmio potenziale di un milione e 100mila euro. Vi sono poi stati degli interventi di decurtazione dei superminimi per un totale a oggi di 189mila euro accantonati, la riduzione del servizio di fornitura di macchine fotocopiatrici e relativa assistenza per oltre 42mila euro, l’attività di controllo operativo a mezzo di personale interno sul reale uso e consumo del carburante per quasi 42mila euro risparmiati (si stima 100mila l’anno), la riduzione delle consulenze legali e generiche per 36mila euro, il risparmio su forniture informatiche per circa 22mila euro, il taglio di un servizio di scansione documenti (in passato mai effettuato) per oltre 19mila euro, un risparmio su utenze varie di circa 15mila euro. A ciò si aggiunge la quasi totale eliminazione dei subappalti, che hanno storicamente gravato sull’azienda in maniera pesantissima, per qualcosa tipo 2 milioni di euro di risparmi. Si pensi che stiamo addirittura cercando di riparare dei mezzi, alcuni fermi da dieci anni. In totale, al momento sono stati quindi individuati circa 3 milioni e mezzo di euro di risparmi, fra già effettuati e possibili. Ovvio che nel mare magnum dei problemi della società possono non sembrare una somma di rilievo, ma sono in ogni caso il frutto di un faticoso lavoro di ricognizione, di analisi dei co-sti/benefici di un taglio, di raccordo e di contrattazione. Un lavoro che è stato fatto in buona parte con tutti i disagi dell’estate e costantemente sotto attacco, ma che è stato fatto al meglio delle attuali possibilità di gestione. Da ultimo, garbatamente mi permetto di replicare a chi negli ultimi giorni mi ha visto “intimidito”. Non lo sono affatto, posso garantirlo. Solo, avverto sempre più la pesante responsabilità di circa 400 famiglie cui continuare a garantire la dignità dell’esistere».
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