Casello autostrada, corona di alloro alla memoria dei Carabinieri uccisi

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Casello autostrada, corona di alloro alla memoria dei Carabinieri uccisi

SAN GREGORIO – Una corona d’alloro è stata deposta ai piedi del monumento, sito nei pressi del casello autostradale di San Gregorio, in ricordo dei tre eroici carabinieri uccisi barbaramente in un agguato il 10 novembre 1979.
I tre servitori dello Stato, il vicebrigadiere Giovanni Bellissima, 24 anni, e gli appuntati Salvatore Bologna, 41 anni, e Domenico Marrara, 50 anni, sono stati ricordati anche con una messa solenne celebrata nella chiesa Madre di San Gregorio dal parroco don Ezio Coco coadiuvato da don Enzo Biuso e don Toni Milazzo.
Tra le numerose autorità civili e militari il sindaco del Comune di San Gregorio, Carmelo Corsaro, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Raffaele Covetti, il comandante della Compagnia di Gravina, capitano Martino Della Corte, il comandante F.F. della locale stazione dei carabinieri, maresciallo Lorenzo D’Agata.
Presenti, inoltre, , i parenti delle vittime, i rappresentanti delle associazioni dei carabinieri in congedo, i bersaglieri in congedo della sezione “Purrello” di Catania, liberi cittadini, gli assessori Ivan Albo, Carmelo Chiarenza e Seby Sgroi e il presidente del consiglio comunale, Salvo Cambria.
A conclusione della cerimonia in chiesa, alla quale hanno partecipato anche i giovani studenti della seconda media dell’Istituto “Purrello” di San Gregorio, guidati dall’insegnante Graziella Ferro, è stata letta la preghiera del carabiniere alla “Virgo Fidelis”.
Quindi l’intervento del comandante provinciale Covetti: «Il sacrificio dei nostri carabinieri non va dimenticato tant’è che continuiamo a ricordarlo da 38 anni – ha specificato -; questo sacrificio ci è dà sprone nella nostra quotidianità, ha segnato l’arma dei carabinieri che hanno scelto questa cittadinanza ma ha segnato anche voi. Ringrazio l’Amministrazione comunale di San Gregorio che ci ha supportato per questa cerimonia e i giovani studenti presenti, e che invito a tenere bene in mente – li ha esortati Covetti – quanto hanno fatto e fanno i carabinieri per la società. Fermatevi di tanto in tanto davanti al monumento e ricordate le parole che sono state dette oggi».
Il primo cittadino di San Gregorio, Carmelo Corsaro, che ha ritenuto importante la presenza della scolaresca sangregorese ha sottolineato: «Bisogna sempre ricordare che se oggi possiamo vivere una vita serena, libera e sicura è grazie alle forze dell’ordine, dei carabinieri in particolare, che con il loro operato ci garantiscono la legalità e la democrazia. Fatti come questi vanno mantenuti vivi per evitare che gesti eroici, valori come fedeltà allo Stato, rigore per il proprio dovere, dignità personale e sociale, non si perdano nella confusione globale della vita di oggi».
Il 10 novembre del 1979 al casello autostradale di San Gregorio di Catania la mafia uccise barbaramente tre servitori dello stato, il Vice Brigadiere Giovanni Bellissima, 24 anni, e gli appuntati Salvatore Bologna 41 anni e Domenico Marrara 50 anni, in servizio al Comando Provinciale di Catania. Il commando entrò in azione per liberare e uccidere, dopo qualche giorno, il boss Angelo Pavone, alias “faccia d’angelo”, che doveva essere trasferito dal carcere di Catania a quello di Bologna.

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