Sarà una giunta con una parziale connotazione tecnica: questo l’intento di Nello Musumeci, che in settimana dovrebbe presentare ufficialmente la squadra di governo regionale. Anche perché il neo eletto presidente vuole mettersi al lavoro quanto prima: «I siciliani – ha detto – non si appassionano al toto-assessori, ma chiedono risposte immediate». Secondo le prime indiscrezioni, dopo il rifiuto di Paolo Inglese (docente all’Università di Palermo e direttore dell’Orto Botanico) per l’assessorato all’Agricoltura, in sua vece si fa il nome di Marco Falcone, sempre in quota a Forza Italia.
Gianfranco Miccichè esprime rammarico per il diniego di Inglese, ma rassicura: «Mi dispiace, so che è molto bravo e sarebbe stato un ottimo assessore. Quello che posso dire è che non sono alla ricerca di un tecnico per forza, puntavo al professore Inglese per la sua professionalità».
Restano in pole position anche i nomi di Bernadette Grasso, Edy Bandiera e Gaetano Armao, tutti ascrivibili a Forza Italia. Quasi certa la nomina di Vittorio Sgarbi ai Beni culturali, mentre della Sanità potrebbe occuparsi Ruggero Razza. Per quanto riguarda l’Udc, si fanno i nomi di Costanza Castello, Ester Bonafede, Margherita La Rocca Ruvolo e Mimmo Turano. Cerca di farsi spazio anche il leghista Angelo Attaguile, in antitesi a Sandro Pappalardo di Fratelli d’Italia.
Giochi di potere a parte, Musumeci si è già svincolato dalle logiche di partito quando ha affermato che al termine di questo mandato non intende ricandidarsi: il messaggio, neanche troppo indiretto, è rivolto a chi cerca di tirarlo per la giacchetta. Sarà lui, in definitiva, a scegliere la compagine governativa, con buona pace dei contendenti.
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