ACIREALE – Sul sito istituzionale della Città di Acireale www.comune.acireale.ct.it è stato pubblicato il bando “Interventi di demolizione, rimozione e smaltimento, in danno, dei materiali contenenti amianto presenti presso l’ex Stabilimento Acque Minerali Pozzillo”. Ad annunciarlo è il sindaco Roberto Barbagallo, che sottolinea che la gara sarà espletata il 15.12.2017. «Finalmente, dopo lo scheletro di cemento sulla Timpa, un altro mostro sarà eliminato. Procederemo con la somma stanziata in Bilancio, iniziando dalla rimozione e lo smaltimento delle parti indicate come maggiormente pericolose, le aree 1A, 4A, 4B, 4D, 4E, 3C, 3A, 3B, 4C e 2, – ricorda il sindaco-. La priorità è eliminare il pericolo per la cittadinanza e mettere in sicurezza l’area inquinata, poi penseremo a definire la questione della proprietà e al riutilizzo dell’area. Con l’avvio ormai imminente della bonifica dei capannoni di Pozzillo questa Amministrazione è orgogliosa di poter scrivere con i fatti un’altra bella pagina per la nostra città. Ogni giorno ci rendiamo conto che c’è bisogno di attenzione verso l’ambiente, la salute dei cittadini e la vivibilità».
L’intervento di bonifica è inserito nel piano triennale delle opere pubbliche e ritenuto di primaria importanza dall’Amministrazione comunale, considerato che la struttura in eternit è già in avanzato stato di degrado. Il Comune di Acireale ha stanziato nel Bilancio 250 mila euro, in danno alla ditta “Sidoti Acque srl”. Il primo stralcio del progetto, per cui viene bandita la gara, prevede un importo a base d’asta di 171 mila euro.
Questo ulteriore passo avanti nella triste vicenda dello stabilimento delle Acque Pozzillo, segue la la mappatura dell’amianto presente nei capannoni conclusa nel maggio scorso. A marzo 2017 la Guardia di Finanza, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, aveva rimosso temporaneamente i sigilli ai capannoni, per consentire alla ditta incaricata dal Comune di Acireale di eseguire lo studio propedeutico all’ intervento di rimozione. I materiali da rimuovere sono stati classificati e l’area è stata suddivisa nelle zone più o meno critiche con l’assegnazione della priorità in modo da ottimizzare nei tempi e nei modi l’intervento.
Con il finire degli anni 90 si interrompe la produzione dell’acqua minerale “Pozzillo” e l’enorme stabilimento a ridosso dell’omonima frazione marinara acese chiude i battenti. L’ex stabilimento Acque Pozzillo, acquistato successivamente dalla Sidoti Acque, diventa simbolo di un fallimento e viene abbandonato e dimenticato. A distanza di qualche anno la comunità pozzillese, il parroco, il consigliere comunale Rito Greco accendono i riflettori su quei capannoni fatiscenti, diventati un pericolo per la salute della popolazione. Le lastre grigie di eternit che ricoprono una superficie di circa diecimila metri quadrati sono ben visibili.
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