CATANIA – “Dopo oltre 60 anni la ferita di Corso dei Martiri comincia a essere rimarginata in questo che è uno dei giorni più importanti della mia sindacatura: sono felice per aver consegnato oggi alla città non un progetto ma un cantiere”.
Lo ha detto, in questa che molti hanno definito una giornata storica, il sindaco di Catania Enzo Bianco aprendo, dopo un incontro con i giornalisti e la città nell’auditorium della scuola Vespucci, uno dei quattro cantieri con cui si avvia il risanamento del Corso dei Martiri della Libertà, atteso dai Catanesi da ben 67 anni.
Proprio del risanamento mai partito per varie cause e che, segnato da diverse battaglie legali, si è trascinata per oltre mezzo secolo, aveva parlato il Sindaco nell’auditorium, alla presenza di autorità civili e militari, a cominciare dalla viceprefetto Patrizia Vicari, dal questore Giuseppe Gualtieri e dal comandante della Guardia di Finanza Antonio Nicola Quintavalle Cecere, dalla soprintendente Maria Grazia Patanè e dalla precedente Fulvia Caffo, della Giunta, di molti consiglieri comunali, dei presidenti delle Municipalità e di un’ampia rappresentanza della Società civile e del mondo produttivo con i segretari confederali dei sindacati e rappresentanti delle organizzazioni datoriali e degli Ordini professionali.
Bianco ha ricostruito, con l’ausilio di diapositive, l’iter della vicenda fino alla presentazione, nel settembre del 2014 da parte dell’archistar Mario Cucinella, di un Piano che prevedeva una rambla a verde a collegare il Corso Sicilia con il mare, recuperando il rapporto con esso, come a Barcellona o Genova. In quell’occasione proprio Bianco chiese però una maggiore attenzione al verde e agli spazi per la socialità e un’armonizzazione non limitata alle aree destinate all’intervento ma estesa alle piazze della Repubblica a nord e Giovanni XXIII a sud. I privati acconsentirono e il nuovo master plan prevede una drastica riduzione di cubatura di cemento, l’interramento del parcheggio (per due terzi pubblico), la creazione di un grande viale centrale per pedoni e ciclisti, di strutture per lo sport e l’intrattenimento e di un parco urbano, il terzo più grande della città. Dopo la ricostruzione della vicenda nell’auditorium della Vespucci – scuola simbolo: secondo un progetto precedente avrebbe dovuto essere abbattuta ed è stata invece salvata – il primo colpo di escavatore nel cantiere adiacente, uno dei quattro partiti per le opere di primaria urbanizzazione.
“Questo – ha commentato Bianco, ringraziando l’assessore Salvo Di Salvo, la direttore generale Antonella Liotta e i direttori dell’Urbanistica Biagio Bisignani, con tutta la struttura, e dei Lavori pubblici Corrado Persico – non è più un progetto, è un cantiere in cui sono cominciati dei lavori che nel giro di sette-otto mesi saranno completati. Quindi con la fine dell’anno scolastico qui accanto alla scuola Vespucci ci sarà un’area a verde, un campo per la pallacanestro per i ragazzi del quartiere. E la stessa cosa avverrà in altre aree visto che questi primi cantieri sono in tutto quattro. Ma soprattutto nel giro di tre o quattro anni, corso Martiri della Libertà scomparirà e al suo posto ci sarà una promenade, una passeggiata pedonale piena di verde e piste ciclabili. E accanto un albergo a cinque stelle e altre strutture di eccezionale valore che sono state progettate da Mario Cucinella uno dei più grandi architetti del nostro Paese”.
La tempistica dei lavori è stata confermata anche da Aldo Palmeri dell’Istica (Istituto Immobiliare di Catania), che ha adesso come socio maggioritario il gruppo UniCredit banca che ha sottolineato come sia imminente un altro step del progetto:
“Nei prossimi giorni – ha detto – avremo la seconda conferenza servizi per un’opera ancor più importante, relativa al parcheggio interrato di Piazza Repubblica e all’inizio del 2018 partiremo con i progetti definitivi del primo blocco delle parti private, riguardante una delle unità minime di intervento del progetto complessivo in modo da poter essere nelle condizioni di consegnare alla città nell’arco di quattro anni i lavori di tutto il progetto, tra opere pubbliche opere private. Corso dei Martiri può rappresentare un’eccellente occasione per la città di affrontare un ambizioso piano di marketing del territorio per promuovere Catania, che già si promuove da solo senza aver avuto finora nessun tipo di supporto specifico, ma Corso Martiri dovrebbe essere il primo progetto di grande risonanza. Già lo è a livello progettuale, lo sarà poi a livello di lavori eseguiti. Potrebbe essere il volano di un processo di sviluppo del territorio che non riguarda soltanto il centro storico ma anche il litorale, la fruizione della Costa attraverso l’interramento della ferrovia, e una serie di progetti che potranno fare di Catania una delle mete ambite sotto il profilo economico, anche per la posizione strategica che occupa”.
“Oggi abbiamo messo fine – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo – a una procedura amministrativa che ha visto impegnato il Comune di Catania da 67 anni per realizzare un piano di recupero urbanistico in Corso dei Martiri. E abbiamo avviato, con l’apertura di questo cantiere, la fase più importante, quella operativa, che la città attendeva da decenni. In queste aree del centro storico, oltre a realizzare verde attrezzato e un campo di basket, si avvia soprattutto un processo di risanamento che, dallo sventramento a oggi, ha segnato, in negativo, sotto il profilo urbanistico, la nostra città. E tutto questo è stato possibile grazie alle buone pratiche portate avanti dalla Giunta Bianco che si è posta come facilitatore nei confronti dei privati per raggiungere alcuni obiettivi nell’interesse della città e dei catanesi E tutto questo anche attraverso precise richieste da parte dell’Amministrazione riguardanti la riduzione della volumetria del progetto e l’aumento della superficie a verde con la realizzazione di un grande parco urbano”.
LA SCHEDA
La vicenda di Corso dei Martiri della Libertà comincia il 27 novembre del 1950, quando fu firmato in Prefettura l’atto costitutivo dell’Istituto Immobiliare di Catania (Istica) per il risanamento dei quartieri degradati, primo fra tutti San Berillo, per la ricostruzione della città e la realizzazione di alloggi a costo modesto per le famiglie sgomberate dalle abitazioni fatiscenti. L’Istica aveva un capitale di 55 milioni di lire così suddiviso: venti milioni della Sgi (Società Generale Immobiliare di Roma, di proprietà del Vaticano), venti del Banco di Sicilia, dieci della Cassa di risparmio Vittorio Emanuele, due e mezzo della Provincia e altrettanti della Camera di Commercio. Il piano Istica, il 16 maggio 1952, fu inserito nel Piano regolatore generale dal commissario prefettizio e all’Istituto Berillo giunsero ingenti finanziamenti: 380 milioni dallo Stato e 400 dalla Regione. Secondo accordi stretti a Roma fu previsto che, su un’area di 240.000 metri quadrati si potessero costruire abitazioni per 1.800.000 metri cubi. Gli espropri avrebbero dovuto essere ultimati entro il febbraio del 1960, mentre i lavori entro il 3 luglio del 1969. La spesa dell’Istica per portare a termine il progetto venne calcolata in dieci miliardi e 338 milioni di lire, con un ricavo di sette miliardi e 338 milioni di lire. I tre miliardi mancanti sarebbero stati forniti dal Comune con il gettito dell’imposta di famiglia.
Nel 1954 avvenne lo sventramento, realizzato a baionetta e non in maniera diretta, verso la Stazione Centrale, seguendo il Piano realizzato dall’architetto Brusa e approvato dal Consiglio comunale il 3 marzo del 1951, contestualmente alla costituzione dell’Istituto Berillo, che prevedeva la realizzazione nell’area di San Leone di un abitato per accogliere i cosiddetti “deportati”, circa trentamila persone. I lavori, iniziati nel 1957 facendo nascere il corso Sicilia, Centro direzionale finanziario nel cuore della città, si interruppero il 27 giugno del 1969, quando ancora l’area di Corso dei Martiri non era stata completata. Tutto si bloccò a seguito dell’approvazione di una nuova legge regionale, pubblicata appena cinque giorni prima della scadenza dei termini per ultimare il piano di ristrutturazione (della durata di quindici anni).
La nuova legge stabilì una diversa densità volumetrica per le opere da eseguire: si passò dai 18,65 a metro quadro a cinque. Ciò provocò una reazione dell’Istica che avviò un contenzioso con il Comune di Catania e il risarcimento richiesto viene confermato da vari arbitrati. Il Comune, nel 1991, pagò all’Istica quaranta miliardi di lire, ma i privati titolari delle proprietà nell’area chiesero altre somme, calcolate in 78 milioni di euro.
Il cinque agosto del 2004, il Comune nominò una commissione di saggi – formata da Antonio Catricalà, Augusto Fantozzi, Giovanni Pellegrino e Nicolò Zanon – incaricata di trovare una composizione per questa area di circa ottantamila metri quadrati che rappresentava una “ferita aperta” nel centro di Catania.
La Commissione concluse che elementi essenziali del Piano di risanamento sono fossero “l’adeguamento alle disposizioni di legge e alle esigenze della mobilità e agli standard di verde pubblico e parcheggi”. La destinazione delle aree edificabili doveva essere destinata per non meno del 50% alla realizzazione di attrezzature e servizi pubblici e l’indice di densità fondiaria non doveva essere superiore ai cinque metri cubi a metro quadro.
Su questo giudizio super partes, i proprietari presentarono uno schema di utilizzo e il trenta maggio del 2008 fu sottoscritta una composizione tra le parti dal Commissario comunale Vincenzo Emanuele, alla quale però molti si opposero perché la cubatura continuava a essere eccessiva.
Durante la sindacatura Stancanelli fu annunciata la realizzazione di un progetto da parte dell’architetto Massimiliano Fuksas, che il 9 agosto 2009, venne perfino in Consiglio Comunale, ma poi si ritirò.
Fu invece l’architetto Mario Cucinella a essere incaricato di realizzare il progetto, sul quale l’Amministrazione Bianco espresse una valutazione positiva anche perché salvava la scuola Amerigo Vespucci, che avrebbe dovuto essere abbattuta. Il Sindaco chiese però, durante un incontro svoltosi il primo settembre del 2014, di ridurre la cubatura significativamente e di aumentare gli spazi destinati a verde e a scopi sociali.
“Corso dei Martiri – disse Bianco in quell’occasione – potrebbe diventare un Centro direzionale di grande qualità al servizio non solo di Catania ma dell’intera città metropolitana. Occorre non solo costruire, ma generare vita. E questo progetto ha le carte in regola per farlo, anche perché sarebbe per la città l’occasione di chiudere una ferita urbanistica sanguinante e contemporaneamente di far ripartire l’economia catanese. Quel che chiediamo è di rivedere certe scelte all’insegna di una sempre più alta qualità, con un cambiamento delle cubature, una maggior quota di verde e un’incentivazione degli spazi di pubblica fruizione, in una città che muta volto e necessità”.
L’11 marzo del 2015 gli imprenditori proprietari delle aree di Corso dei Martiri acconsentirono all’aumento del verde e alle altre richieste del sindaco Bianco e il dieci aprile fu presentato dai rappresentanti dello Studio Cucinella e di Istica-Cecos e Risanamento San Berillo, il progetto definitivo delle aree di pubblico interesse di Corso dei Martiri.
L’intero Piano di risanamento di Corso dei Martiri che l’arch. Cucinella aveva rielaborato seguendo le indicazioni dell’Amministrazione, venne presentato al Consiglio Comunale, alla presenza delle forze sindacali, produttive e associative, il 14 luglio del 2015 dal sindaco Enzo Bianco, il quale sottolineò come l’operazione di rigenerazione avrebbe permesso di chiudere “una ferita aperta da sessant’anni”.
In aula, Cucinella spiegò di aver puntato su una rambla a verde che dal Corso Sicilia, a pochi passi da via Etnea, raggiunge il mare, recuperando il rapporto con esso, come a Barcellona o Genova, connettendo parti diverse della città e dando vita a un nuovo centro cittadino moderno e attrezzato che recuperi il senso dell’urbanistica di qualità.
Secondo le indicazioni dell’Amministrazione Bianco fatte proprie da Cucinella, il nuovo master plan prevede una drastica riduzione di cubatura di cemento, l’interramento del parcheggio (per due terzi pubblico), la creazione di un grande viale centrale per pedoni e ciclisti, di strutture per lo sport e l’intrattenimento e di un parco urbano, il terzo più grande della città. In questo grande giardino si potrà passeggiare, fare sport, allestire mostre d’arte, rappresentare spettacoli teatrali e musicali. Sarà creato, insomma, un grande corridoio verde che conduce dal mare verso la città e viceversa e avrà al centro il corso dei Martiri.
Grazie alle indicazioni dell’Amministrazione Bianco, così, ci sarà per Catania un considerevole guadagno in termini di verde attrezzato (curato dall’architetto Andreas Kipàr dello studio Land, uno dei maggiori esperti europei di verde pubblico), con un incremento, in piazza della Repubblica, di circa il 500%. Senza contare che il totale del verde attrezzato passa da 10.000 a 35.000 mq.
Le opere di primaria urbanizzazione, ossia le aree al verde e il parcheggio interrato sotto piazza della Repubblica, una volta realizzati, saranno ceduti al Comune.
L’Amministrazione Bianco si è impegnata perché i primi cantieri per realizzare la parte a verde aprissero nel più breve tempo possibile ma nella massima trasparenza e legalità. Per questo sono state messe a punto con l’Anac, l’Autorità anti corruzione, le procedure ottimali che i privati avrebbero dovuto seguire, ossia gare di evidenza pubblica. Il Sindaco ha inoltre stipulato un Protocollo di
Legalità con il Ministero dell’Interno per il monitoraggio preventivo di tutte le fasi della realizzazione.
Un altro importante passo è stato compiuto nel 2016, quando l’Istica ha ceduto le sue quote proprietarie al gruppo UniCredit banca.
Nel dicembre dello stesso anno l’area del Corso dei Martiri è stata collegata al resto della città da due nuove stazioni della metropolitana: a ovest (Stesicoro) e a est (Giovanni XXIII), inaugurate nel dicembre dello stesso anno.
Nel luglio di quest’anno è stato pubblicato il primo bando per la realizzazione di alcune opere di urbanizzazione, vinto dal Consorzio Stabile Costruttori di Maletto il trenta ottobre scorso. Le opere che partiranno lunedì prossimo sono realizzate con una parte degli oneri di urbanizzazione
L’11 dicembre del 2017, più di 67 anni dopo il 27 novembre del 1950, dunque, rappresenta la storica data di apertura dei cantieri di Corso dei Martiri della Libertà.
PRESENTAZIONE PROGETTO CUCINELLA 2014
https://drive.google.com/file/d/0B3glb8nJY6usOWIySmFoY2NVNDg/edit?usp=sharing
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