RAMACCA – Nel primo pomeriggio di ieri 13 dicembre, su segnalazione di alcuni familiari, i militari della Stazione Carabinieri di Ramacca rinvenivano presso un’abitazione, ubicata nella Piazza Margherita di Ramacca, i corpi senza vita di due anziane sorelle, Lucia e Filippa MOGAVERO, di 70 e 79 anni, con evidenti ferite alla gola provocate con un’arma da taglio.
Il congelamento della scena del crimine ed il minuzioso controllo dell’area circostante permettevano sin da subito di acquisire elementi utili alla ricostruzione del delitto e di reperire immagini di sistemi di videosorveglianza dalla cui visione, in particolare, si aveva modo di concentrare l’attenzione, tra i numerosi frequentatori della piazza, su un individuo sospetto in prossimità dell’ingresso dell’abitazione delle vittime. Lo stesso indossava il cappuccio di una felpa ed uno scalda collo che gli copriva parzialmente il volto. La conoscenza approfondita del territorio da parte dei militari della locale Stazione Carabinieri permetteva di identificare la persona immortalata dalle immagini ad un noto pregiudicato di Ramacca, tale MODICA Gianluca, 30enne, con pregiudizi di polizia per reati inerenti gli stupefacenti.
Le ricerche del sospettato, infruttuose presso il proprio domicilio, dopo una serie di accertamenti di natura tecnica, venivano estese anche presso l’abitazione di alcuni amici e parenti dove veniva successivamente rintracciato. Presso l’abitazione in questione, si procedeva ad una perquisizione approfondita dei luoghi che permetteva di rinvenire evidenti tracce pertinenti il delitto ed in particolare tutti gli indumenti utilizzati dal medesimo. Oltre alle evidenti tracce ematiche rinvenute sul suddetto abbigliamento, venivano rinvenuti due scarponcini marca Timberland, di cui uno privo della soletta interna, rinvenuta sulla scena del crimine sotto il cadavere di una delle due sorelle. Veniva inoltre rinvenuto un paio di jeans e una felpa con cappuccio, identici a quelli indossati dall’assassino delle sorelle MOGAVERO, che si presentavano umidi in quanto già lavati con acqua, e che sottoposti ad accertamenti speditivi con appositi reagenti, risultavano intrisi di sangue, cosi come un paio di calzini trovati all’interno del contenitore per i panni sporchi.
Sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza emersi nei confronti dell’indagato gli investigatori hanno proceduto nella notte al fermo di indiziato di delitto del MODICA, che successivamente veniva interrogato dal Pubblico Ministero.
Il MODICA, espletate le formalità di rito, veniva associato presso il carcere di Caltagirone a disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone.
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