CATANIA – Parata di stelle al Teatro Sangiorgi per la XVI edizione del Premio intitolato al noto ed amatissimo critico catanese Domenico Danzuso del quale, in apertura di serata, per gentile concessione del professore Domenico De Meo , possiamo godere una porzione di video nel quale lo ascoltiamo parlare degli amori di Vincenzo Bellini. Fondatore e membro del consiglio dell’Associazione critici di teatro, fu anche per anni docente di storia dello spettacolo all’Accademia di belle arti di Catania.
Amabilmente presentata da Marina Cosentino, Giuseppe Lazzaro Danzuso e Filippo Danzuso hanno introdotto la serata riferendo la volontà della zia Lina Polizzi Danzuso (vedova del giornalista e presente in sala) di curare e riproporre il premio ogni anno. Hanno ricordato l’amore di Domenico Danzuso per la lirica, la prosa e per il Teatro Sangiorgi,.
Inaugurato il 7 luglio del 1900 come teatro all’aperto con “La Boheme” di Puccini, attrezzato per diventare cinematografo nel 1906 e dotato di copertura nel 1907, rappresentava tutta l’eleganza e l’opulenza dei tempi della “Belle Epoque”. Le più importanti compagnie hanno lavorato in queste sale; spettacoli di opera e di cabaret. Dopo un certo periodo di crisi esso viene utilizzato soltanto come cinema. Dal 2002, fortunatamente restituito ai fasti dei tempi d’oro, viene promosso a teatro “spalla” del Teatro Massimo Bellini.
A proposito del Teatro Bellini, l’editore della “La Sicilia” Mario Sanfilippo Ciancio ha riferito un episodio relativo alla richiesta da parte di un sovrintendente di cambiare il nome del Teatro Massimo Bellini in teatro Bellini e del dispiacere che Domenico Danzuso ebbe nell’udire una proposta tanto scellerata…
Anche grazie a personalità come quella di Danzuso che certe operazioni culturali possono essere portate avanti perché egli come Mario Giusti, come Di Martino, come Turi Ferro – ciascuno col proprio ruolo – rappresentava per Catania la voglia di fare impresa culturale senza badare ai guadagni, senza mancare alla propria parola, portando all’attenzione del catanese (che allora assi più di adesso frequentava i teatri) la cultura di casa propria. Le recensioni scritte da Domenico Danzuso erano considerate le più illustri e sapienti e a distanza di anni dalla sua morte (avvenuta nel 2000) assai rimpiante.
A Nino Lombardo è andato il Premio alla Carriera: un ragazzino di 84 anni che ha orgogliosamente affermato che, pur essendo stato blandito da produzioni diverse che lo avrebbero ben remunerato, anche in termini di notorietà, ha sempre preferito rimanere a Catania: “si, sono andato via per alcuni lavori e tornato sempre dopo breve tempo”.
Italo Moscati e Roberto Laganà sono saliti sul palco con movimenti lenti e un po’ faticosi, ma il peso di ciò che sono e sono stati si è rivelato enorme, anche grazie alle testimonianze filmate a corredo della presentazione di entrambi.Rispettivamente, sceneggiatore e scenografo, il primo ha lavorato con Liliana Cavani e scritto una quantità imprecisata di libri. Roberto Laganà ha allestito le più belle scenografie per le rappresentazioni liriche nei nostri teatri.
Barbara Giordano, figlia degli indimenticati Angelo Giordano e Mariella Lo Giudice, si commuove al ricordo dei genitori. Cresciuta nei camerini di posa di tutti i teatri italiani, è oggi una promettente attrice (di recente ha recitato nel film documentario su Pippo Fava ed in un episodio di Don Matteo 9). Sul palco del Sangiorgi, ci ha affascinato con una poesia di Eugenio Montale dedicata alla madre Terra.
Premiato il giovane scenografo originario di Paternò, Antonino Viola, già vincitore con la tesi di Laurea conseguita all’Accademia delle Belle Arti di Catania del Premio Claudio Abbado. A conferirgli la Targa, è stato Carlo Alberto Tregua che ha sottolineato la responsabilità delle classi dirigenti di ogni ordine e grado nel dover fare di tutto per far studiare i giovani, favorire la loro specializzazione all’estero, ma di farli tornare a casa propria perché è ingiusto e sbagliato disperdere tali risorse.
Alla presenza del suo Direttore l’Architetto Piccari (a cui va riconosciuto il merito della rinascita dell’Accademia ed un incremento d’iscrizioni dal 2012 ad oggi), è stata assegnata la consueta Borsa di Studio ad uno studente dell’Accademia delle Belle Arti di Catania.
La Compagnia circense “Gammazita” specializzata in spettacoli di strada, ha ricevuto la targa per l’impegno che profonde nell’intrattenere i bambini dei quartieri più disagiati, organizzando, da qualche anno, una tre giorni di giochi e divertimento a ridosso del Castello Ursino.
Gino Astorina, amatissimo attore brillante, componente da oltre quarant’anni della Compagnia di cabaret “Il Gatto Blu”, ha fatto sorridere l’intero Sangiorgi, con la sua comicità istintiva ricordando che i suoi primi passi sono stati proprio in questo teatro…quando marinava la scuola….
Conclude la serata, il cantante lirico Fabio Armiliato – impegnato a Catania con “La Vedova Allegra” – che insieme a Daniela Dessì (scomparsa l’anno scorso all’età di 59 anni) costituiva una delle coppie più belle della lirica italiana nel mondo. Il Maestro Costa lo ha accompagnato al pianoforte e con l’emozione generata dalla sua voce si è conclusa la XVI edizione di questo Premio che permette di ricordare ai catanesi una delle menti più brillanti e degli intelletti più raffinati che la Catania colta di un tempo poteva vantare, quella di Domenico Danzuso.
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