CATANIA – Continuano le iniziative di Cna Balneatori sul territorio nazionale, una serie di incontri inerenti il settore per chiedere al governo centrale il legittimo affidamento per garantire la continuità aziendale per gli oltre 30mila operatori italiani, di cui circa 1.500 sono siciliani. Cna Catania ha quindi organizzato un incontro, svoltosi stamattina nella sede dell’associazione alla presenza dei senatori etnei Ornella Bertorotta, Nunzia Catalfo e Vincenzo Gibiino, cui è stato richiesto il sostegno alla proposta di emendamento al disegno di legge sulla revisione e il riordino della normativa inerente le concessioni demaniali marittime a uso turistico e ricreativo.
«Ringrazio per la disponibilità e per la presenza i senatori catanesi che dimostrano in tal modo la loro attenzione e la loro vicinanza ai problemi del nostro mondo, problemi che nel caso dei balneatori, sono legati in via generale agli effetti della Direttiva Bolkestein in materia di concessioni demaniali marittime per finalità turistiche e nello specifico, almeno fino a pochi giorni fa, al disegno di legge delega, approvato a gennaio dal Consiglio dei ministri» ha esordito il presidente di Cna Catania, Floriana Franceschini.
«Il disegno di legge», ha spiegato il coordinatore nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, «su quella che io da tempo definisco come la “questione balneare italiana” prevede evidenze pubbliche e non garantisce adeguatamente la continuità delle oltre 30mila imprese in attività, con il rischio di metterle in ginocchio e di vanificarne i costosi investimenti. Imprese che noi riteniamo non potrebbero esistere altrove se non dove sono nate e dove hanno speso sudore e sacrifici. Lì c’è la loro storia e tutta la loro vita. Se fossero messe all’asta, nessun indennizzo potrebbe mai ripagarle di un simile danno. Il decreto creava ulteriore incertezza, non prevedendo una durata precisa del periodo transitorio intercorrente tra l’attuale e la nuova disciplina delle concessioni. L’azione sindacale della Cna si è quindi concentrata su alcune proposte di emendamenti, primo fra tutti uno sulla tutela del legittimo affidamento dei concessionari, in quanto ciascuno di essi ha investito nella propria azienda confidando nel regime giuridico vigente e quindi nel rinnovo della propria autorizzazione».
Per il segretario di Cna Catania, Andrea Milazzo, «è altresì fondamentale ribadire l’assenza di uno dei presupposti della Direttiva Bolkestein per stabilire la necessità di una evidenza pubblica che rimetta a bando le concessioni in essere, ovvero la limitatezza del bene oggetto di concessione, dato che su quasi 8.000 chilometri di coste in Italia, solo 2. 500 sono state date in concessione. Infine, riteniamo assolutamente necessario il superamento dei “valori Omi” per i canoni cosiddetti pertinenziali, esorbitanti e impossibili da pagare».
Gian Paolo Miceli, coordinatore regionale siciliano di Cna Balneatori, ha evidenziato anche «l’opportunità di un passaggio istituzionale alla Regione Siciliana, come fatto in altre parti d’Italia interessate, dove il legittimo affidamento è stato riconosciuto con legge regionale».
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