CATANIA – Fine anno e come consuetudine, Confesercenti Catania, traccia il bilancio del Sistema Imprenditoriale Catanese.
Il Direttore di Confesercenti Catania Salvo Politino spiega come il Sistema Imprenditoriale Catanese vede prevalere il numero delle iscrizioni delle imprese, che sono 6.525, su quello delle cessazioni che sono 4.548 con un saldo positivo di +1977. Il flusso delle iscrizioni mostra un cospicuo aumento rispetto all’anno 2016 del +9,6%, mentre le cessazioni mostrano un decremento di quasi il -22% rispetto al precedente anno.
Un Trend – prosegue Politino – che era già iniziato lo scorso anno ma che nel 2017 registra dati più netti ed incisivi.
I dati, estratti da Infocamere, mostrano un quadro di alcuni settori chiave della nostra economia, come quello del commercio, che seppur migliorando i dati rispetto al 2016 (crescono le iscrizioni e diminuiscono le cessazioni) chiude ancora con un saldo negativo di -295. Sulla stessa tendenza anche altri settori come l’industria (-92), l’edilizia (-130) e i trasporti (-31). Si conferma, invece, un settore in crescita, sotto tutti i punti di vista, il turismo, che chiude con un saldo positivo: +31 (301 cancellazioni a fronte di 332 iscrizioni).
“ll saldo positivo – spiega il Direttore di Confesercenti – è caratterizzato da imprese iscritte ma che, ancora, non possono essere classificate e appartengono ad altri settori. Il settore Agricoltura con un saldo positivo, ha visto crescere in maniera esponenziale il numero d’imprese che praticano la vendita diretta di prodotti (agrumi, frutta ed ortaggi) tramite e-commerce, dal produttore al consumatore.
La città di Catania è lo specchio della provincia. Si assiste, infatti, al forte incremento del flusso di iscrizioni delle imprese (2.183) e alla diminuzione delle cessazioni (1.456) rispetto ai dati dello stesso periodo del 2016, con un saldo positivo di +727, in controtendenza rispetto al saldo negativo dello scorso anno (-213). Nonostante il saldo positivo generale, i settori del Commercio (-121), Industria (-23), Edilizia (-26) e Trasporti (-5) chiudono con un saldo negativo, seppur in forte decremento rispetto allo scorso anno. Settore che chiude con un saldo positivo è quello del Turismo (+21) che oltre a confermare il trend provinciale, riconferma gli stessi dati del 2016, sia per numero di nuove iscrizioni di imprese che di cessazioni.
La provincia di Catania al 30 Settembre 2017, registra un saldo positivo delle imprese al femminile di 420 unità, con 1.463 nuove iscrizioni e 1.043 cessazioni. Dall’analisi dell’incidenza sul totale delle imprese al 30 Settembre ( 102.127 imprese registrate ) si rileva che il peso delle imprese ‘rosa’ è pari quasi al 24%. A Catania operano 24.218 imprese femminili; oltre il 30% delle quali gestisce attività commerciali; il 18% offre servizi, con particolare riferimento alle attività professionali e scientifiche, all’istruzione, alle attività sportive, all’assistenza sociale, all’attività di agenzie di viaggio e ai servizi per la persona; il 6% svolge attività legate al turismo; il 17% opera nel settore dell’agricoltura e il 6% nel settore dell’industria. Il 23% delle imprese femminili opera nel settore dell’edilizia, dei trasporti e delle imprese non classificate.
Il Direttore di Confesercenti Catania Salvo Politino, segnala che le donne hanno risposto alla ricerca dell’occupazione anche facendo impresa e questo è senz’altro un segnale importante perché, come molti economisti rilevano, il lavoro delle donne ha un peso sul nostro Pil. Tuttavia sul lavoro femminile grava come un’ombra il problema non risolto del welfare a sostegno della famiglia. Infatti dai dati sul tipo di impresa che le donne scelgono si può evincere che il problema più forte sia quello della conciliazione dei tempi del lavoro che crea grande preoccupazione.
Le imprese giovanili registrate a Catania, al 30 settembre scorso, ammontano a 8.085 unità, con un’incidenza di circa l’8% sul totale delle imprese registrate alla stessa data (102.127 imprese).
Il 54% delle persone registrate è costituito da imprese individuali con 4.334 unità, seguono le società di capitale con 1.743 unità, le società di persone con 1.422 unità e altre forme con 586 unità. Dall’analisi dei dati della Camera di Commercio di Catania e di Infocamere, emerge chiaramente l’inclinazione delle imprese giovanili verso i settori tradizionali, con un’apertura verso quelli ad alto valore aggiunto.
I comparti in cui i giovani preferiscono cimentarsi sono commercio, con 1.377 ditte individuali, servizi con 542 ditte individuali, agricoltura con 476 ditte individuali, attività turistiche con 403 ditte individuali, edilizia con 302 ditte individuali, industria con 213 ditte individuali e attività non classificate con 956 ditte individuali.
«Il report di fine anno – conclude il Direttore Politino – evidenzia segnali di ripresa che inducono un naturale ottimismo. Ovviamente, ciò vale per le imprese femminili, per il settore del turismo, la cui performance è in costante aumento, per l’agricoltura e per le imprese under 30. Ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla costante mortalità delle piccole imprese commerciali, incalzate dalla grande distribuzione, da affitti a volte insostenibili e negli ultimi anni anche dalla concorrenza di un commercio online con una tassazione quasi nulla. Non ci stancheremo mai di ricordare l’importanza sociale, non solo economica, delle piccole e medie imprese commerciali, la cui vitalità incide fortemente sulla vitalità del territorio in cui operano. Sarebbe un vero peccato perdere l’onda positiva della ripresa, senza azioni di consolidamento economico e strutturale e senza risposte concrete della Politica».
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