La politica ha sia la possibilità che il dovere di fermare le piattaforme per la ricerca di idrocarburi che la società Enimed vorrebbe attivare nella valle del Simeto, per il semplice fatto che quell’impianto viola palesemente diverse direttive europee per le quali poi a pagare saranno sempre i cittadini”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Jose Marano, prima firmataria di un’interrogazione urgente del gruppo M5S al presidente della Regione Nello Musumeci per chiedere di stoppare la ricerca di idrocarburi Valle del Simeto riavviati a causa del decreto Sblocca Italia.
“ è immorale è pericoloso andare a distruggere un territorio di cosi tanta bellezza paesaggistica. Cosi facendo si accentua il degrado che le recenti trasformazioni urbanistiche hanno portato al fiume, causando anche danni alle risorse idriche dovute soprattutto alla inadeguatezza degli impianti di depurazione”
“L’insediamento Enimed- sempre nell’interrogazione- inoltre violerebbe diverse direttive europee, tra le quali quella che si occupa di regolamentare il mantenere della portata minima ed il miglioramento della qualità dell’intero sistema idrico (Direttiva 2000/60CE: Water Framework); quella che regola la conservazione e ripristino delle biogenesi autoctone con particolare riferimento ai sistemi igrofili (Direttiva 79/409/ECC), quella sulla prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico ( Direttiva 2007/60/CE). Alla luce di tali violazioni – conclude Marano – vorremmo sapere dal presidente Musumeci, quali sono le iniziative che intende mettere in campo per salvaguardare questo territorio”.
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