Questa campagna elettorale per l’elezione del prossimo Parlamento si è conclusa. Possiamo dire senza alcun dubbio, che è stata la più sciagurata di tutte quelle dalla nascita della Repubblica Italiana. Condita di falsità, beghe di condominio, programmi TUTTI!! chi più chi meno, fatui e in larga parte inattuabili. Non vi è stata impostata da parte dei canditati nessuna propaganda, nessun manifesto pochi incontri, per la legge elettorale con le liste bloccate dove l’elettore non sceglie il candidato e per una mancanza di finanziamento pubblico che ha portato ad un esaurimento dei fondi dei partiti già all’inizio della campagna dove campeggiano solo alcuni manifesti generici.
Queste elezioni debbono essere ricordate in maniera preoccupante, non per eventuali contraccolpi finanziari, abbiamo già capito che i mercati si muovono in maniera autonoma rispetto alla politica ma per la prospettiva di una lunga instabilità politica; in caso di una parità tra i tre partiti o coalizioni principali cosa succederà? Cambiamo la legge elettorale e di nuovo alle urne? Si ma chi la cambia? Ci sono voluti 5 anni per fare questa mostruosità, si pensa che in pochi mesi si fa una legge che dia stabilità dopo le elezioni? Tutti dicono che sarà il Presidente Mattarella a decidere ma ci dimentichiamo una cosa che il potere decisionale del Presidente della Repubblica è limitato, quindi se in parlamento non c’è una maggioranza dovrebbe risciogliere le camere e con la stessa legge andare a rivotare, oppure trovarla creando una larga intesa che vari un governo a termine solo per rifare la legge elettorale, ma a quel punto dato che l’appetito vi en mangiando difficilmente un governo di transizione si dimetterebbe subito, ma larghe intese fatte da chi? Da una sinistra o aspirante tale scomposta già in tre parti che si detestano tra di loro; una destra dove ancora non si sono messi d’accordo neppure per chiudere la campagna elettorale assieme con un comizio, come a dire “ io sto con loro ma sono pronto a mollarli per andare con te” come fà un’amante quando vuole cambiare ma non si è ancora decisa, il Movimento cinque stelle che già sta perdendo pezzi con canditati espulsi ancora prima di essere eletti con un capo politico che si sta giocando il tutto per tutto in contrasto con l’ala dura e pura del movimento che ha mal digerito le prese di posizioni di questo movimento che sta per diventare sempre un partito politico molto accomodante, ad esempio ora l’uscita dall’euro non è uno dei punti cardine del movimento dato che il referendum non si fa più, con l’Europa si dialoga, un avviso di garanzia, se subito, non comporta le dimissioni, il caso della Raggi e del Sindaco di Bagheria con il luogo a procedere è un esempio, dove uno vale uno, solo sulla carta dato che la compilazione delle liste dopo le primarie sono passate al vaglio direttamente di Di Maio, in pratica il M5S da movimento antisistema si candita a puntello del sistema dove Di Maio passa molto del suo tempo in campagna elettorale a ingraziarsi chiunque sia il rappresentante di un potere di sistema o lobby.
C’è la consapevolezza inoltre che il Governo Gentiloni è finito anche nella sostanza dato che in questo ultimo periodo si è riunito solo per pochissimo tempo,è bene dire che un Governo Gentiloni bis non sarebbe automatico, stando ai sondaggi un obbrobrio tra Forza Italia e PD non avrebbe i numeri.
Qualcuno ipotizza una stagione politica dove il Governo nasce senza una maggioranza, come quella inaugurata a metà degli anni “70” con l’astensione dei maggiori partiti di opposizione P.C.I. in primis. Ma erano altri tempi c’èra una forte classe dirigente in tutti i settori, le grandi famiglie economiche potevano interloquire con la politica, oggi tutto questo non cè. In cambio abbiamo un sistema politico sociale in crisi che non riesce a uscirne perché non trova la strada giusta non riesce a scegliere tra un ritorno dei partiti di massa, né creare un sistema di leader né avere una repubblica Presidenziale in pratica abbiamo il caos.
Un caos che si ripercuote già nelle manifestazioni di piazza dove quel poco di campagna elettorale che si vede è sempre condita da una violenza verbale inaudita da parte dei “capi partito” che non fa altro che avvelenare ancora di più il clima Renzi attacca i fuorusciti con termini cari alle comari dei caseggiati quando litigano, Berlusconi oggi dà dell’incapace a Di Maio domani tratta Salvini come il bimbo preso con le mani dentro al marmellata, Salvini dispensa pillole di verità condite da giuramenti sul vangelo, Grillo per non perdere l’abitudine vomita ingiurie sui giornalisti i quali mai come in questo periodo vengono aggrediti , Di Maio per finire, mentre come dicevo rassicura i grandi gruppi economici promette ferro e fiamme agl’avversari politici in caso di vittoria.
Non va bene questa rabbia e violenza, che sfocia nelle manifestazioni di piazza contro il razzismo e il fascismo dove la protesta si trasforma in linciaggio verbale e in alcuni casi anche fisico, contro le forze dell’ordine, si protesta contro la violenza facendo a sua volta violenza.
Questa è stata la campagna elettorale delle politiche 2018 cari elettori come si può in queste condizioni augurarvi BUON VOTO. uesta campagna elettorale
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