Riceviamo un comunicato, che pubblichiamo integralmente, da parte del Presidente
Commissione Patrimonio del Comune di Catania Salvatore Tomarchio
Ennesimo incendio nella zona industriale di Catania. Un film già visto nel recente passato. Una situazione di estrema emergenza che evidenzia, se ancora mai fosse necessario, l’assoluto abbandono in cui versa un’area vasta quanto una cittadina di medie dimensioni che avrebbe bisogno di servizi ed infrastrutture adeguate, per affrontare la quotidianità e gli scenari di pericolo come questi, e non di altre promesse e conferenze dei servizi che si risolvono in un nulla di fatto. In tutto questo la zona industriale di Catania resta ancora senza un piano di manutenzione straordinario. In qualità di presidente della commissione comunale al Patrimonio il sottoscritto Salvatore Tomarchio, insieme al vice presidente Ersilia Saverino e agli altri componenti della commissione, da quasi due anni chiede al Sindaco Bianco di attivarsi, attraverso una forte sinergia tra pubblico e privato, per avviare quel progetto di interventi nel breve, medio e lungo periodo che nella zona industriale si aspetta da troppo tempo. Nessuno, tranne forse le istituzioni competenti, ha dimenticato il rogo che si verificò a giugno del 2016 all’interno di un’area privata della zona industriale. Ieri come oggi, in questa parte di Catania persistono interi ettari di terreno invasi dalle sterpaglie con la conseguenza che quello che si sta verificando ora, senza un piano di manutenzione straordinario, si potrebbe verificare ancora e ancora in futuro. La visita del presidente del consiglio Paolo Gentiloni nella zona industriale di Catania doveva l’occasione giusta per far ripartire quella che per troppo tempo è stata un’area martoriata dai problemi e dai disagi di ogni tipo con gli imprenditori costretti a chiudere le aziende e trasferirsi in altri luoghi e in altre città. Giorno dopo giorno la situazione nella zona industriale di Catania si fa sempre più critica. Gli interventi di quasi 130.000 euro, effettuati in passato, da parte dell’Irsap, per rispondere all’emergenza idrica, è stata solo una goccia in mezzo ad un mare di problemi. Da anni, in qualità di presidente della commissione al Patrimonio, insieme al vice presidente Ersilia Saverino e agli altri consiglieri comunali, denuncio il fatto che la zona industriale rischia la desertificazione commerciale a causa dei problemi con cui sono costretti a confrontarsi quotidianamente i tanti imprenditori che qui hanno deciso di investire. Aziende che devono garantire alti standard di manutenzione e sicurezza all’interno dei propri impianti ed edifici. Il problema principale è che, appena personale e merci escono fuori dai cancelli, bisogna fare i conti con marciapiedi impraticabili, strade piene di voragini e un impianto per il deflusso delle acque piovane ancora tutto da verificare.
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