Giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’interesse alla stabilità politica del Paese, lancia un appello al “senso di responsabilità dei partiti”, invita le forze politiche, uscite da queste elezioni, a trovare la quadra per la formazione del nuovo governo. Cosa non facile dato che nessuna coalizione ha i numeri in Parlamento,però la Costituzione è bene ricordarlo già indica chi dovrebbe ricevere l’incarico; “Quelle personalità che avranno più possibilità di formare una maggioranza” quindi a Matteo Salvini Leader della Lega e del centro destra visto che ha avuto il maggior consenso all’interno della coalizione, e a Luigi Di Maio capo politico del M5S. Nelle prossime settimane ambedue, che non hanno i numeri, giocheranno una partita tendente a trovarli; Salvini ingrandendo la Lega e il centro destra, mentre Di Maio cercando di coinvolgere dei pezzi del Partito Democratico. Ecco a tale proposito in molti si augurano che il M5S riesca a fare il governo con il PD, per motivi diversi: una parte collocabile all’interno del PD ad esempio Emiliano ritiene di scalzare Renzi e comunque rimanere in sella nella consapevolezza che un rapido ritorno alle urne significar ebbe, la scomparsa non solo del PD ma di tutti i ramoscelli della sinistra rimasti, mentre un’altra parte vuole mettere i Grillini alla prova dei fatti, con la consapevolezza di trasformare l’Italia in un grande caos amministrativo come è Roma. Certo che un governo con il PD, anche se esterno, creerebbe molti malumori tra la base dei Grillini; ricordo che loro hanno sempre detto “alleanze con nessuno”, base che già minaccia una rivoluzione se non ottengono di governare, basta leggere la pagina Face Book di Di Maio per rendersi conto del pericolo eversivo di questi signori, il loro elettorato vuole tutto e subito, senza capire che i numeri non ci sono, ma questa è una bazzecola.
Un Governo a guida Grillina con l’appoggio esterno del PD, immancabilmente metterebbe Di Maio che ha sempre insultato i , uso un termine a loro tanto caro”Piddioti”, sotto ricatto, quindi non vedo come in tempi brevi può portare avanti almeno due punti cardine del loro programma; reddito di cittadinanza e abolizione dei vitalizzi e riduzione degli stipendi, punti che deve mettere necessariamente in testa alla loro agenda politica.
Per una parte del PD converrebbe fare da “cane da guardia” e nel frattempo riorganizzarsi magari con la speranza di riacchiappare i voti di quegli elettori, che saranno tantissimi , delusi dalla politica di Di Maio. Certo che il M5S ora si trova nella posizione di Bersani nel 2013 quando si vide rifiutato un accordo con il M5S
Però questa possibilità viene messa in dubbio da Matteo Renzi, il grande sconfitto, che non vuole dimettersi da segretario, relegando il PD al ruolo di opposizione anche perché non si sente di sedersi con chi lo ha demonizzato in questi anni.
Alla Presidenza della Repubblica sicuramente non nascondono la contrarietà per la presa di posizione di Renzi, che rende difficile le “larghe intese “ quindi, ritengo, che ci sia un piano b chiamato “governo tecnico” limitato nel tempo, che tratti alcuni punti come una legge di bilancio che metta tutti d’accordo e l’ennesima legge elettorale, questa volta, si spera in grado di dare un governo stabile. Ma guidato da chi ? da una terza persona super partes. Un segnale per la formazione del governo si possa avere dopo il 24 Marzo quando si andranno ad eleggere i Presidenti di Camera e Senato, da quella composizione di maggioranza si potrà capire i successivi passi.
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