“I rifiuti liquidi potranno, sia pure con gradualità, essere nuovamente conferiti al depuratore comunale di Pantano d’Arci, gestito da Sidra spa, nel massimo rispetto della normativa vigente”.
Lo ha detto l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata nel corso dell’incontro con i giornalisti svoltosi nella Sala Giunta di Palazzo degli elefanti per illustrare le nuove regole che Comune di Catania e Sidra hanno messo a punto riguardo lo smaltimento dei rifiuti liquidi provenienti dalle fosse settiche e di quello dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue.
“L’impianto comunale di depurazione di Pantano d’Arci – ha aggiunto il presidente di Sidra Alessandro Corradi -, pur non essendo un centro di smaltimento di rifiuti provenienti dall’espurgo di pozzi neri, ha svolto questa attività fin quando non è nato il problema del conferimento dei fanghi di depurazione negli impianti di compostaggio”.
Ciò, infatti, ha reso necessario limitare il quantitativo di liquami trattati. Ne è nata una protesta delle imprese che si occupano di espurgo, che hanno bloccato il servizio. Comune, Regione e Sidra si erano dunque impegnati, in attesa di una specifica norma regionale di riferimento, ad affrontare l’emergenza per evitare rischi ambientali con una serie di regole.
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti anche due componenti dell’Organismo di vigilanza di Sidra, Franzina Bilardo e Moreno Prosperi, che hanno sottolineato l’importanza di rispettare le leggi sull’Ambiente, e una rappresentanza dei trasportatori e dei condomini.
“Partiremo subito – ha aggiunto Corradi – e contiamo di poter andare a regime in due settimane, fino a ricevere un massimo di 150 metri cubi al giorno. Il regolamento approvato da Sidra rappresenta un’opportunità per garantire tutti nella gestione del conferimento dei liquidi provenienti da fosse settiche nel depuratore comunale. E il regolamento non è un punto d’arrivo ma di partenza, per avere un confronto con gli operatori del servizio trasporto liquami al fine di trovare le soluzioni ottimali per garantire la maggior efficienza del depuratore”.
Un risultato equilibrato, insomma, al quale si è giunti, come ha sottolineato D’Agata, “Con il contributo di tutti e dando la massima attenzione sia alle esigenze dei cittadini che abitano nei diversi condomini interessati all’espurgo di pozzi neri e alle ditte che si occupano del trasporto”.
Lo stesso assessore ha poi posto l’accento sulla tracciabilità dei rifiuti liquidi.
“Sidra – ha detto – dev’essere informata sulla provenienza di questi rifiuti. Anche perché poi l’acqua del depuratore sarà utilizzata, come è stato già preannunciato, per l’irrigazione nei campi nella Piana di Catania”.
Il direttore di Sidra De Gregoriis ha ricordato infine come l’impianto non abbia mai chiuso e come le limitazioni nell’uso dell’impianto di depurazione siano seguite alla chiusura di alcuni impianti di compostaggio dove conferire i fanghi derivati dalla lavorazione.
“Restiamo dunque in attesa – ha detto De Gregoriis – di una norma regionale sulla qualità e quantità dei fanghi per il compostaggio che c’è sta assicurata nel corso di una riunione tecnica svoltasi nei giorni scorsi dinanzi al Prefetto”.
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